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ITALIA

Esposto alla Procura di Roma, alla Corte dei Conti e al Tribunale dei Ministri

Pensioni, la denuncia del Codacons: sparita la clausola di salvaguardia. Danno da 2,6 miliardi

La norma, voluta dall'allora ministro del Lavoro Fornero, fissava un tetto alle pensioni più ricche, stabilendo il tetto dell'80% dell'ultimo stipendio per i lavoratori che avessero deciso di stare in servizio fino ai 70 anni o oltre

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Roma "Sul mistero della sparizione della clausola di salvaguardia contenuta nella legge 214 del 2011" interviene il Codacons, presentando un esposto alla Procura di Roma, alla Corte dei Conti e al Tribunale dei Ministri, affinché venga fatta chiarezza sulla vicenda. La norma, voluta dall'allora ministro del Lavoro Elsa Fornero, fissava un tetto alle pensioni più ricche.

"All'art. 24 infatti - spiega il Codacons- si stabiliva che, a partire dal primo gennaio 2012, i lavoratori che pur avendo raggiunto i 40 anni di anzianità decidevano di rimanere in servizio fino ai 70 o ai 75 anni, avrebbero percepito una pensione non superiore all'80% del valore dell'ultimo stipendio".

La clausola, che di fatto poneva un limite all'importo delle pensioni erogate dall'Inps, però è sparita, "con la conseguenza - avverte il Codacons - che ora circa 160.000 lavoratori che hanno già raggiunto i 40 anni di anzianità possono contare su un incremento progressivo della pensione, il cui importo sarà addirittura superiore a quello dell'ultimo stipendio percepito. Un danno per la collettività stimato in 2,6 miliardi di euro in 10 anni".

Il Codacons ha dunque chiesto alla Procura di Roma, alla Corte dei Conti e al Tribunale dei Ministri di "aprire una indagine per accertare la causa della cancellazione di tale norma dalla legge 214 del 2011, e verificare la sussistenza di fattispecie penalmente rilevanti con particolare riguardo allo sperpero di risorse pubbliche a danno della collettività".
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