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CULTURA

Finanziamento Ue passato da 42 a 74 milioni

Pompei, commissario Hahn: bene le misure decise dall'Italia

Il commissario Ue alle Politiche regionali: "Accolgo con grande favore le misure molto concrete annunciate ieri dal ministro della Cultura per la salvaguardia di Pompei". Il nuovo soprintendente: "Per spendere i fondi serve una proroga". Squinzi: "Possibile il coinvolgimento di imprenditori". 

Pompei (foto archivio)
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Pompei (Napoli) "Accolgo con grande favore le misure molto concrete annunciate ieri dal ministro della Cultura per la salvaguardia di Pompei. Il nostro impegno resta fermo e siamo pronti a considerare nuovi finanziamenti dai fondi per la programmazione 2014-2020", così il commissario Ue alle Politiche regionali Johannes Hahn. Un sostegno che sarà utile, anche se, come sottolinea il nuovo soprintendente agli Scavi Massimo Osanna, c'è anche il problema di spendere i soldi disponibili nei tempi previsti.

Ue, cofinanziamento salito a 74 mln
La Commissione Ue ha aumentato la sua quota di cofinanziamento per il Grande progetto Pompei, passando da 42 a 74 milioni di euro, sui complessivi 105. "Lo abbiamo fatto per garantire la sopravvivenza di questo progetto, senza che gravi troppo sul budget italiano", ha spiegato il portavoce del Commissario Ue alle Politiche regionali.  ''L'Ue non ha messo in campo nuovi soldi. La quota di cofinanziamento europea è salita da 42 milioni di euro a 74, perché c'è stata una riprogrammazione complessiva, e si è deciso di cambiare l'aliquota di cofinanziamento, passando dal 40% al 75%. Quindi, 75% di fondi Ue e 25% di fondi nazionali''.

Squinzi: possibile il coinvolgimento degli imprenditori
Altri fondi potrebbero essere trovati coinvolgendo i privati. A chi gli chiedeva dell'appello del presidente del Consiglio Matteo Renzi agli imprenditori in favore della cultura, il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi,  ha replicato che "ci sono tanti imprenditori che hanno fatto il proprio dovere, pensate a Diego Della Valle con il Colosseo. Sicuramente si possono trovare volontà imprenditoriali per mettere in sicurezza" il patrimonio del Paese.
 
Il nuovo soprintendente: per spendere fondi Ue serve proroga
Nell’immediato, però, c’è anche il problema di impiegare nei tempi previsti i fondi già disponibili. Secondo il nuovo Soprintendente degli Scavi di Pompei, Ercolano e Stabia, Massimo Osanna "sarà difficile spendere i 105 milioni di euro destinati dall'Ue ai restauri previsti nel Grande Progetto Pompei. Serve una proroga".
 
Il direttore generale: “Mancano gli operai”
All'indomani del vertice con il ministro di Beni Culturali e Turismo, Dario Franceschini, nella città antica si respira aria di ottimismo. Preoccupa tuttavia la carenza di personale di "fascia intermedia" necessario ad assicurare la manutenzione ordinaria: muratori, carpentieri, falegnami, che negli anni sono andati in pensione e non più sostituiti. "Ne servirebbero un'ottantina, in grado di prevedere ed effettuare interventi puntualmente – afferma Luigi Malnati, direttore generale per le Antichità - Il loro lavoro non può essere affidato all'esterno. È necessario, pertanto pensare a nuove assunzioni per Pompei. Per la prima emergenza sono stati assunti architetti e archeologi. Ma l'organico manca della linfa costituita dagli operai che da anni, a causa del blocco delle assunzioni, per problemi amministrativi dello Stato, ci dota oggi di personale tra i 45 e i 60 anni. Se non si rinnova, i problemi non potranno essere risolti".
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