POLITICA
"Il Presidente della Repubblica si fa con tutti"
Presidenza della Repubblica, Renzi: "Niente veti, la nostra proposta 24 ore prima del voto"
Il presidente del Consiglio, intervenendo alla Direzione del Pd, indica la rotta al suo partito in vista dei prossimi appuntamenti, a partire dalla scelta del successore di Giorgio Napolitano. "Se falliamo, il Pd sarà colpevole"
Roma
Prima un giro di consultazioni con gli altri partiti. Poi, "nelle 24 ore precedenti al primo voto si deve arrivare a formalizzare la proposta del Pd riunendo i gruppi, e i grandi elettori". Matteo Renzi, intervenendo alla Direzione del suo partito, sintetizza così la procedura che sarà adottata dai democratici per la scelta del nome da candidare alla Presidenza della Repubblica.
"Dovrà essere un arbitro rigoroso"
Dato che la prima votazione è fissata per il 29 gennaio, la proposta del Partito Democratico sarà dunque comunicata con ogni probabilità mercoledì 28. L'identikit? Per il premier il successore di Giorgio Napolitano dovrà essere "un arbitro rigoroso". Non dovrà essere "una bandierina, ma un punto di riferimento per il Paese". La scelta sarà, sottolinea a più riprese Renzi, il frutto di un'ampio confronto con tutti perché "stiamo parlando della più alta carica dello Stato: su questo tema la disponibilità alla discussione non è un optional, è un metodo che rivendichiamo".
"Dialogo con tutti, veti da nessuno"
Il confronto avverrà innanzitutto con gli alleati di governo ("le prime persone con cui avremo modo di dialogare e discutere"), ma sarà allargato a Forza Italia ("Berlusconi ha votato il presidente della Repubblica anche nelle ultime due occasioni") e anche ai 5 Stelle, che per Renzi devono "scegliere se vogliono essere parte del gioco istituzionale". "Questa sfida - prosegue - non mi preoccupa e spero possano cogliere questa occasione". In ogni caso, aggiunge, il dialogo è fondamentale ma "nessuno ha il diritto di mettere dei veti", nemmeno dall'interno del Pd.
"In caso di fallimento, il Pd sarà colpevole"
Il messaggio per le possibili fronde interne è che "sarà importante per noi partire da un dato di fatto: l'altra volta non è andata bene, una forzatura innanzitutto nei confronti di Napolitano. Oggi il Pd - sottolinea Renzi - è chiamato a una responsabilità rispetto alla quale o noi siamo in condizioni di fare quello che è necessario o noi saremmo quelli che saranno additati come i colpevoli, giustamente".
"Se serve, il Parlamento lavori anche nel weekend"
Quanto ai lavori delle Camere prima dell'elezione del nuovo Presidente, Renzi è netto. "Ho letto che qualcuno vorrebbe sospendere i lavori del Parlamento - dice - Non so i marziani che parole potrebbero usare, i terrestri potrebbero dire 'stanno lavorando, stanno facendo il loro mestiere'. Brunetta che diventa il re dei fannulloni dopo averli contestati è stupendo...". "Propongo non solo che si lavori ma che si lavori anche i sabati e le domeniche e anche nelle sedute notturne - continua - Se qualcuno prova nostalgia del tempo in cui il Parlamento perdeva tempo, la loro casa è la paura e il loro status è lo status quo" .
"Dovrà essere un arbitro rigoroso"
Dato che la prima votazione è fissata per il 29 gennaio, la proposta del Partito Democratico sarà dunque comunicata con ogni probabilità mercoledì 28. L'identikit? Per il premier il successore di Giorgio Napolitano dovrà essere "un arbitro rigoroso". Non dovrà essere "una bandierina, ma un punto di riferimento per il Paese". La scelta sarà, sottolinea a più riprese Renzi, il frutto di un'ampio confronto con tutti perché "stiamo parlando della più alta carica dello Stato: su questo tema la disponibilità alla discussione non è un optional, è un metodo che rivendichiamo".
"Dialogo con tutti, veti da nessuno"
Il confronto avverrà innanzitutto con gli alleati di governo ("le prime persone con cui avremo modo di dialogare e discutere"), ma sarà allargato a Forza Italia ("Berlusconi ha votato il presidente della Repubblica anche nelle ultime due occasioni") e anche ai 5 Stelle, che per Renzi devono "scegliere se vogliono essere parte del gioco istituzionale". "Questa sfida - prosegue - non mi preoccupa e spero possano cogliere questa occasione". In ogni caso, aggiunge, il dialogo è fondamentale ma "nessuno ha il diritto di mettere dei veti", nemmeno dall'interno del Pd.
"In caso di fallimento, il Pd sarà colpevole"
Il messaggio per le possibili fronde interne è che "sarà importante per noi partire da un dato di fatto: l'altra volta non è andata bene, una forzatura innanzitutto nei confronti di Napolitano. Oggi il Pd - sottolinea Renzi - è chiamato a una responsabilità rispetto alla quale o noi siamo in condizioni di fare quello che è necessario o noi saremmo quelli che saranno additati come i colpevoli, giustamente".
"Se serve, il Parlamento lavori anche nel weekend"
Quanto ai lavori delle Camere prima dell'elezione del nuovo Presidente, Renzi è netto. "Ho letto che qualcuno vorrebbe sospendere i lavori del Parlamento - dice - Non so i marziani che parole potrebbero usare, i terrestri potrebbero dire 'stanno lavorando, stanno facendo il loro mestiere'. Brunetta che diventa il re dei fannulloni dopo averli contestati è stupendo...". "Propongo non solo che si lavori ma che si lavori anche i sabati e le domeniche e anche nelle sedute notturne - continua - Se qualcuno prova nostalgia del tempo in cui il Parlamento perdeva tempo, la loro casa è la paura e il loro status è lo status quo" .