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ITALIA

Scuola

Presidi: "40mila classi senza aule. Dirigenti scolastici in fuga dal Nord"

Dopo un anno vissuto pericolosamente, molti neodirigenti abbandonano gli incarichi lontano da casa, soprattutto se le classi sono al Nord

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“L’aumento di stipendio non vale il rischio il disagio” tra Covid e lockdown. Sono queste parole a dare la misura di quello che sta accadendo. Per questi timori, spiega  Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione Nazionale Presidi, “dirigenti neo assunti stanno rinunciando all'incarico al Nord perché troppo lontani da casa non riuscendo ad ottenere l'avvicinamento”.
 
"Dopo un primo anno attraversato dai problemi di organizzazione per il Covid e il lockdown, spiega Giannelli, "ora non vogliono rischiare un altro blocco da soli, lontani dalla famiglia. Si tratta soprattutto di quei docenti del Sud che hanno vinto il concorso e sono stati messi in ruolo a settembre 2019, magari al Nord lontano dalla propria residenza: per loro l'aumento di stipendio non vale il rischio del disagio. Il risultato è una perdita di risorse".

40mila classi senza aule
La fuga dei presidi sembra andare di pari passo con la necessità di trovare nuovi spazi. "Servono decine di migliaia di locali in tutta Italia, sottolinea Giannelli, e calcolando che, secondo quanto riferito dal ministro, gli studenti che faranno lezione fuori dalle aule sono il 15%, circa 1 milione e 200mila, resteranno fuori 40mila classi. L'idea di collocare i ragazzi anche in locali nell'ambito dei beni confiscati alla mafia è bella, ma qui servono davvero tante strutture". 
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