Torino
Prix Italia, innovazione e web: la parola d’ordine è interattività
Tra i giurati anche un gruppo di studenti universitari che ha le idee chiare: i programmi devono essere multimediali e soprattutto devono dare la possibilità all’utente di offrire la propria opinione
Parlando di storie i programmi che hanno colpito di più questi giovani giurati sono quelli che analizzano le tematiche inerenti al mondo di internet ma anche quelli che raccontano i grandi temi storici da nuova angolazioni, come la Prima Guerra Mondiale attraverso gli occhi dei giovani. E poi c’è la politica: i programmi più apprezzati sono quelli che hanno saputo rivolgersi al pubblico giovane e social, affrontando il dibattito pubblico in modo leggero, “quasi scherzoso” racconta Emanuele, uno dei giurati.
Al Prix Italia quest’anno record di prodotti per il web: sono stati 54 i progetti presentati da 26 concorrenti di 18 Paesi. Cinque i finalisti, tutti stranieri, domani la premiazione insieme alle altre categorie.
Di innovazione si è discusso anche in un incontro dedicato alla storia e all’evoluzione del servizio pubblico. Dalle prime trasmissioni in alta definizione alle ultime sperimentazioni, in una ricerca continua di miglioramento. I mondiali Italia ’90 sono entrati nella storia anche per come sono stati raccontati in televisione: per la prima volta la diffusione delle immagini avveniva in digitale con nuove telecamere in grado di rendere il segnale più chiaro e nitido. Poi un panel sul rapporto tra audiovisivo e web, su come creare contenuti innovativi sfruttando le piattaforme di nuove generazioni.