POLITICA
Milano
Processo Mediaset, concessa la liberazione anticipata a Berlusconi
Sì a fine anticipata della pena di 45 giorni
Il provvedimento con cui il giudice Crosti ha accolto la richiesta presentata il 7 gennaio da Berlusconi, è stato depositato questa mattina. Ora l'ufficio esecuzione della Procura, che aveva dato parere negativo alla richiesta, deve notificare un nuovo atto con cui si comunica al leader di FI il fine pena secondo il ricalcolo. Poi il Tribunale di sorveglianza fisserà un'udienza per dichiarare l'estinzione del reato.
Venerdì 6 marzo sarà dunque l'ultimo giorno di servizio di Berlusconi all'istituto Sacra Famiglia dove ogni settimana fa attività per 4 ore con alcuni ospiti ammalati di Alzheimer. I legali del leader di Forza Italia avevano presentato l'istanza di liberazione anticipata a inizio gennaio. Nel mese di luglio il giudice Crosti aveva "diffidato" l'ex Cavaliere dal parlar male dei giudici, dopo che Berlusconi attaccò i giudici di Napoli durante la sua testimonianza nel processo a carico di Valter Lavitola sulla vicenda degli appalti a Panama. Un richiamo che probabilmente ha pesato sul parere negativo alla liberazione anticipata che la scorsa settimana aveva dato l'ufficio di esecuzione penale del Tribunale di Milano. Il parere, tuttavia, non è vincolante. Nel provvedimento odierno è riportato come dopo l'episodio di Napoli Berlusconi si sia sempre comportato in modo corretto, comprtamento rilevato anche nelle relazioni positive dei servizi sociali e dei carabinieri. La decisione del Tribunale di Sorveglianza non inciderà in ogni caso sull'agibilità politica di Berlusconi, che in base alla legge Severino non sarà candidabile fino al 2019.