POLITICA
Dopo il Consiglio europeo
Prodi: "Renzi è il più forte ma servono fatti non belle parole"
L'ex presidente del Consiglio sulla nomina di Juncker come nuovo presidente della Commissione europea: "Saprà scegliere priorità, Cameron ha preso una sberla dura"
''Dal vertice di venerdì vedo emergere cambiamenti importanti sia in campo politico sia in campo economico. Il più significativo è che finalmente i cittadini europei hanno potuto eleggere, sia pure indirettamente, il presidente della Commissione'', dice Prodi. ''Il secondo dato politico rilevante è che la Gran Bretagna appare sempre più isolata. Cameron ha preso una sberla molto dura. Ha finito per far fare un passo avanti all'Europa contro la sua volontà. Se avesse evitato di chiedere il voto su Juncker avrebbe avuto più margini d'azione''.
Su Juncker, ''è una persona di grande intelligenza e forse lo statista che meglio capisce i meccanismi europei'', dichiara Prodi. ''Ricordo certe sue accanite battaglie per difendere gli interessi lussemburghesi sul segreto bancario e su alcune pratiche finanziarie che non mi erano piaciute. Sono convinto che ora sceglierà priorità diverse perché conosce l'importanza del suo ruolo''.
Per l'ex presidente della Commissione Ue ''quello che deve cambiare è l'intera politica economica del continente. L'America ha innescato per prima la crisi, ma con Obama ne è uscita più in fretta di noi grazie a una pura politica keynesiana. Lo stesso ha fatto la Cina. Lo stesso deve fare l'Europa''.