POLITICA
Le regionali anticipate
Umbria, stravince Salvini. Tesei eletta presidente con il 57,55%
Salvini: impresa storica. La candidata del centrodestra Donatella Tesei vola al 57,55%, il rivale di centrosinistra e M5s Vincenzo Bianconi si ferma al 37,48%. Perde il Pd, ma per il M5s è il crollo. La tenuta deI governo non sembra a rischio
Il dato assegna per la prima volta al centrodestra una regione storicamente del centrosinistra dell'Italia centrale, nella prima consultazione che si svolge dopo la formazione del nuovo governo basato sull'alleanza tra Pd e M5s, uscita nettamente sconfitta dal voto.
Questi i risultati per i partiti: Lega 36,95%, Fdi 10,40%, Forza Italia 5,50%, Lista Tesei 3,93% e Umbria civica 2,06%; Pd 22,33%, M5s 7,41%, Bianconi per l'Umbria 4,03%, Sinistra civica verde 1,61% ed Europa verde 1,43%.
In termini di seggi, la maggioranza conquista 13 rappresentanti: Lega 9, Fdi 2, FI 1 e Tesei presidente 1; all'opposizione ne vanno 8: Pd 5, M5s 1, Bianconi per l'Umbria 2.
Tra gli altri candidati, Claudio Ricci (Ricci presidente, Italia civica, Proposta Umbria) ha il 2,64%, mentre Rossano Rubicondi (Partito comunista) si ferma all'1,01%, Emiliano Camuzzi (Partito comunista italiano, Potere al popolo) prende lo 0,87%, Martina Carletti (Riconquistare l'Italia) 0,21%, Antonio Pappalardo (Gilet Arancioni) 0,13% e Giuseppe "Dr Seduction" Cirillo (Partito delle Buone maniere) 0,10%.
Salvini: impresa storica
Parla di impresa storica il leader della Lega Matteo Salvini , che lancia un chiaro avvertimento al governo che definisce "abusivo".
La vittoria leghista riaccende anche la battaglia interna alla coalizione del centrodestra, con una Forza Italia quasi doppiata da FdI che rischia di subire una diaspora in direzione Meloni da un lato e Renzi dall'altro. Questa è però ancora la notte dell'esultanza: "Fossi in Conte rassegnerei le dimissioni più velocemente della luce. Se avessero un po' di dignità non arriverebbero a domattina". è il commento a caldo di Giorgia Meloni. Per Berlusconi "La nostra alleanza è il futuro dell'Italia e ha il diritto-dovere di governare il Paese". Lo scrive sui social Silvio Berlusconi.
Chiamato pesantemente in causa dai partiti, vincenti, del centrodestra, il premier Conte replica: "Sarebbe un errore fermare l'alleanza per via di una Regione che ha il 2% della popolazione nazionale".
M5S: patto era un esperimento e non ha funzionato
La sconfitta mette in discussione l'alleanza M5s-Pd, che improvvisamente non ha più padri. Sia i democratici che i grillini non mettono in discussione il governo, ma per le regionali 2020, a cominciare da Emilia Romagna e Calabria, Di Maio vuole tornare all'antico. L'alleanza con il Pd non ha pagato né per la coalizione di governo né per il movimento, che ha preso meno della metà dei voti dei dem. "Il patto civico per l'Umbria lo abbiamo sempre considerato un laboratorio, ma l'esperimento non ha funzionato. E questa esperienza testimonia che potremo davvero rappresentare la terza via solo guardando oltre i due poli contrapposti", si legge in un post del M5s su Facebook che assicura, comunque, come al governo "si rispetteranno gli impegni".
Zingaretti: rifletteremo su questo voto
Rispetto alle europee i dem hanno tenuto nonostante la scissione di Matteo Renzi. Questa è la linea di Zingaretti che frena anche le polemiche interne al governo, facendo implicito riferimento anche al M5s: "rifletteremo molto su questo voto e le scelte da fare. Certo non ha aiutato il caos di polemiche che ha accompagnato la manovra economica del governo", scrive su Facebook il segretario dem. "La sconfitta non ha ripercussioni sul governo, ma impone una riflessione sulle alleanze", dice Andrea Marcucci. Matteo Renzi non ha commentato, ma certamente rivendicherà la propria assenza dalla foto di Narni, con Luigi Di Maio, Nicola Zingaretti e Roberto Speranza, come un successo e una direzione di marcia anche per il Pd.
Vaccari: "A Bianconi più voti assoluti di quelli avuti da Marini nel 2015"
"Nell'analisi del voto che va fatta c'è da considerare un dato molto importante e che fa riflettere sulla tenuta della coalizione e sul risultato del Pd. Alle elezioni regionali di ieri Bianconi perde nettamente ma ottiene 166.179 voti, mentre nel 2015 la Marini vinse con 159.869 voti. Si tratta di 9 mila voti assoluti in meno rispetto a quelli ottenuti ieri da Bianconi. La crisi del centrosinistra, come già detto da più parti, in Umbria parte da lontano ed ha registrato,oggi, un piccolo ma significativo segnale di inversione". Lo afferma Stefano Vaccari della segreteria nazionale Pd.
I precedenti
Nelle europee dello scorso maggio, la Lega ebbe il 38,2%, il Pd il 24,0%, M5s il 14,6%, Fdi il 6,6%, Forza Italia il 6,4%, +Europa il 2,7%, La sinistra il 2,1%, Europa verde l'1,8%, il Partito comunista l'1,6%. Altre liste conquistarono meno dell'1%.
Nelle politiche del marzo 2018, il centrodestra ebbe il 36,8% (Lega 20,1%, Forza Italia 11,2%, Fdi 4,9%, Noi con l'Italia-Udc 0,5%); il M5s il 27,5%; il centrosinistra il 27,5% (Pd 24,8%, +Europa 1,9%, Civica popolare 0,4%, Insieme 0,4%); LeU il 3,0%; Potere al popolo 1,3%; Casapound 1,2%. Altre liste presero meno dell'1%.
Nelle regionali del 2015, la candidata del centrosinistra, Catiuscia Marini, vinse con il 42,78%, davanti a Claudio Ricci del centrodestra con il 39,27%, mentre Andrea Liberati del M5s ebbe il 14,31%. Cinque candidati minori ebbero in tutto il 3,65%.
La maggioranza ebbe 13 seggi (11 Pd, 1 Socialisti riformisti-Territori per l'Umbria, 1 Umbria più Uguale-Sel), il centrodestra 6 (2 Lega, 2 Ricci presidente, 1 Forza Italia, 1 Fdi), 2 M5s. L'Assemblea legislativa uscente è formata da 10 Pd, 1 Socialisti riformisti-Territori per l'Umbria, 5 Gruppo misto, 2 M5s, 1 Lega, 1 Forza Italia, 1 Fdi.