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ITALIA

Morti bianche

Incidenti sul lavoro: padre e figlio morti a Molfetta, pulivano una cisterna

Due operai sono morti, probabilmente annegati, all'interno di una vasca per la raccolta dei liquami in Puglia. Una terza persona, fratello e figlio delle vittime, è ricoverata in ospedale. Il sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio, ha proclamato il lutto cittadino. Aperta un'inchiesta. Napolitano: "Adottare misure di sicurezza con massimo scrupolo"

Il luogo dell'incidente
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Molfetta (Puglia) Nuova tragedia del lavoro a Molfetta dove due uomini, padre e figlio, sono morti in una cisterna per la raccolta dei liquami. Una terza persona, fratello e figlio delle due vittime, è stata soccorsa e si trova in ospedale. Le vittime sono Nicola Rizzi, di 50 anni, e suo figlio Vincenzo, di 28. Un secondo fratello, Alessio, 21 anni, è sopravvissuto ed è ora ricoverato a Corato con riserva di prognosi.

Le parole di Napolitano
"Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa la notizia del tragico incidente sul lavoro in cui hanno perso la vita, a Molfetta, Nicola Rizzi e suo figlio Vincenzo, esprime commossa partecipazione al dolore della famiglia". Lo comunica una nota del Quirinale. "Il Capo dello Stato - si legge ancora - di fronte al ripetersi di incidenti mortali in situazioni analoghe, rinnova l'appello a che vengano adottate, in ogni circostanza e con il massimo scrupolo, tutte le misure di sicurezza a tutela della vita dei lavoratori impegnati in tali rischiose operazioni di manutenzione". 

Aperta un'inchiesta
La procura di Trani ha aperto un'indagine per omicidio colposo e procederà con molta probabilità nei confronti del legale rappresentante dell'azienda di prodotti ittici 'Di Dio' in cui è avvenuto l'incidente. E' quanto si apprende in ambienti vicini alle indagini che ipotizzano anche che il pozzo cisterna sul quale stavano lavorando i tre operai della ditta di autospurgo non fosse a norma. 
 
Una prima ricostruzione
Stando ad una prima ricostruzione dei fatti i tre, titolari della ditta 'Ecologia Rizzi' di Bitonto (Bari) dovevano svuotare con il loro camion-autospurgo un tombino per la raccolta della acque reflue dell'azienda ittica 'Di Dio' in via Olivetti nella zona industriale di Molfetta. Alessio ha sollevato il coperchio del tombino che è precipitato all'interno della cisterna sottostante profonda circa tre metri. Nel tentativo di recuperare il pesante coperchio Alessio è caduto nella cisterna. Il padre, per tirare fuori il figlio è quindi caduto a sua volta, e così anche Vincenzo nel disperato tentativo di salvare il padre e il fratello. Nicola e Vincenzo Rizzi - stando a questa ricostruzione al vaglio dei carabinieri - sono probabilmente morti per annegamento, mentre Alessio è riuscito ad uscire dal tombino e si è quindi salvato. "Con mio padre e mio fratello dovevo pulire la cisterna interrata – ha raccontato Alessio - Ho sollevato il coperchio del tombino che, credo di ricordare, mi è caduto nel pozzo. Ricordo solo di aver tentato di recuperarlo e di aver battuto la testa contro qualcosa".
 
Lutto cittadino
Il sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio, ha proclamato il lutto cittadino per la morte dei due operai.  "Ci sentiamo addosso l'orrore della Truck Center - ha detto - sgomento, senso di ingiustizia, fragilita'". "Con Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto - conclude - siamo accanto alle famiglie delle vittime e in segno di rispetto e cordoglio dichiareremo il lutto cittadino".
 
L'incidente
L'incidente ricorda – come sottolineato dalla Natalicchio - un altro infortunio mortale avvenuto sempre a Molfetta sei anni fa. Era il tre marzo 2008 quando cinque operai dell'azienda "Truck center" morirono soffocati dall'acido solfidrico che inalarono all'interno di una cisterna in cui si calarono per tentare di salvare i colleghi rimasti vittime dello stesso acido. Sul posto, oltre a carabinieri, vigili del fuoco, agenti della municipale e soccorritori del 118" c'è anche il magistrato della Procura di Trani, Mirella Conticelli.
 
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