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POLITICA

Verso il nuovo Cda

Rai, il sottosegretario Giacomelli: "Avanti con la Gasparri per la lentezza del Parlamento"

"Quando è apparso chiaro che tutto non si sarebbe esaurito in un percorso di 3-4 settimane - ha spiegato Giacomelli -, avevamo solo due scenari davanti: o adottare ora in ritardo la strada di un decreto, oppure sbloccare la procedura per il rinnovo con le norme attuali, prevedendo una norma transitoria" 

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La decisione del governo di procedere al rinnovo del cda Rai con la vigente legge Gasparri, mentre alle Camere si sta discutendo della riforma della governance dell'azienda radiotelevisiva, è stata presa perché sui tempi di approvazione del nuovo assetto di Viale Mazzini il Parlamento stava procedendo a rilento. Lo ha spiegato il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli, intervenendo in aula al Senato dopo la lettera inviata dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan al presidente della commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai.

"Quando nei giorni scorsi è apparso chiaro che dopo la conclusione del Senato non era assolutamente ipotizzabile che alla Camera tutto si esaurisse in un percorso di poche settimane, 3-4 settimane, avevamo solo due scenari davanti: o adottare ora in ritardo la strada di un decreto, magari prendendo il testo del Senato, oppure sbloccare la procedura per il rinnovo con le norme attuali, prevedendo una norma transitoria", ha spiegato Giacomelli.

Il timing del rinnovo del Cda, ha aggiunto, è "affidato alla interlocuzione tra il presidente della Vigilanza e il ministro. Credo che oggi sia stato dato mandato a Fico di interloquire con Padoan per determinare tempi e modalità più opportune per il rinnovo".

Quanto ai tempi di esame di Palazzo Madama, con il voto finale previsto per venerdì prossimo, 31 luglio, "sarei - ha concluso Giacomelli - per proseguire con i tempi fissati dalla presidenza del Senato".
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