POLITICA
Ricorso M5S e SI
Referendum, Tar Lazio: ricorso inammissibile per difetto di giurisdizione
"Considerata l'urgenza di dare una risposta definitiva alla questione - si legge in una nota - il Tar non si è limitato alla richiesta cautelare e ha definito il merito della controversia, dichiarando l'inammissibilità del ricorso per difetto assoluto di giurisdizione". Secondo i giudici amministrativi, "l'individuazione del quesito
contestato è riconducibile alle ordinanze adottate dall'Ufficio Centrale per il Referendum istituito presso la Corte di Cassazione ed è stato successivamente recepito dal Presidente della Repubblica nel decreto impugnato". La sentenza "ritiene che sia le ordinanze dell'Ufficio Centrale per il Referendum sia il decreto presidenziale - nella parte in cui recepisce il quesito -sono espressione di un ruolo di garanzia, nella prospettiva della tutela generale dell'ordinamento, e si caratterizzano per la loro assoluta neutralità, che li sottrae al sindacato giurisdizionale. Eventuali questioni di costituzionalità della legge sul referendum (la n. 352 del 1970), relative alla predeterminazione per legge del quesito e alla sua formulazione, sono di competenza dell'Ufficio centrale per il referendum, che può rivolgersi alla Corte costituzionale".
Il ricorso era stato presentato dai promotori del referendum costituzionale Loredana De Petris (Sinistra italiana) e Rocco Crimi (M5S) e dagli avvocati Giuseppe Bozzi e Vincenzo Palumbo, con il quale è stata contestata la formulazione del quesito referendario da sottoporre al voto degli elettoriil 4 dicembre 2016. I ricorrenti sostenevano che il quesito "non tiene conto di quanto stabilito dall'art. 16 della legge 352-1970, secondo cui, quando si tratti di revisione della Costituzione, il quesito referendario deve recare la specifica indicazione "degli articoli" revisionati e di ciò che essi "concernono".
Crimi (M5S):Quesito ingannevolo, dopo Tar non ci fermeremo
"Il problema rimane: il quesito è ingannevole e il governo è stato truffaldino e arrogante. Valuteremo nel merito con gli avvocati se intraprendere ulteriori azioni. Non ci fermeremo". E' quanto dichiara il senatore M5s Vito Crimi, in merito alla sentenza del Tar del Lazio.