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POLITICA

Referendum, analisti banche tranquilli: 'No rischio di elezioni anticipate'

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Le dimissioni del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in seguito all'esito del referendum non aprono necessariamente la strada a elezioni anticipate e la conseguenza più negativa sarà probabilmente un ulteriore depressione dei prezzi delle azioni delle banche italiane. E' l'orientamento prevalente tra gli analisti delle grandi banche d'affari internazionali il giorno dopo il voto.

"Dal nostro punto di vista, lo scenario più probabile è che si cercherà di formare un governo tecnocratico di transizione con l'obiettivo di passare una nuova legge elettorale per il Senato; ciò significa nessuna elezione lampo", sottolinea Fabio Balboni, economista di Hsbc che vede come molto remota la possibilità di un'uscita dell'Italia dall'euro. Goldman Sachs, in una nota, dà al 25% la probabilità di elezioni anticipate ma ritiene più realistico che venga insediato un governo tecnico che durerà fino alla fine della legislatura.

Ciò che i mercati temono maggiormente, nell'immediato, è che l'instabilità pesi sul settore bancario, in particolare Mps. "Sebbene il referendum non avrà un impatto significativo sulle operazioni in Italia delle banche europee, è probabile che aumenti la paura di rischio politico in Europa e pesi in negativo sulle valutazioni delle banche", prevede Azzurra Guelfi, analista di Citi. Marco Stringa, senior economist di Deutsche Bank, prevede un calo dei prezzo dei titoli bancari tra il 5% e il 10% nel breve periodo.

Più moderate le conseguenze sullo spread grazie allo scudo della Bce: secondo Antoine Lesnè di State Street Global Advisors, si potrà assistere in questi giorni a divaricamenti sopra quota 170 ma seguirà una stabilizzazione tra i 150 e i 160 punti.

In prospettiva, gli investitori rimangono preoccupati dalla possibilità che il M5S salga al potere, mettendo in dubbio la stabilità dell'unione monetaria. "E' difficile dire quanto l'incertezza politica in Italia peserà sull'euro finché non sapremo se possiamo escludere o meno la possibilità di elezioni anticipate convocate prima della modifica della legge elettorale", si legge in una nota di Nomura, la quale paventa che una vittoria del M5S porterebbe i mercati a "prezzare una nuova era politica nell'Eurozona che potrebbe vedere l'euro non superare il test".
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