POLITICA
Riforme e Colle
Renzi: "Approveremo legge elettorale prima dell'elezione del nuovo capo dello Stato"
L'Italicum già approvato alla Camera è ora all'esame del Senato. L'Aula di Palazzo Madama potrebbe dare il via libera nella seconda metà di gennaio. Quella del 15 gennaio è la data accreditata da diversi osservatori per l'annuncio delle dimissioni di Napolitano
Roma
"Fate presto con le riforme" aveva detto ieri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel discorso per gli auguri alle Alte cariche dello Stato. E oggi arriva l'impegno del premier Matteo Renzi: "E' importante chiudere la partita Italicum al Senato prima dell'elezione del Presidente della Repubblica".
Ieri Napolitano avea sottolineato la portata "ambiziosa" del programma di riforme del governo e l'importanza di dare al Paese una nuova legge elettorale.
Italicum
La proposta di nuova legge elettorale - l'Italicum, già approvato alla Camera lo scorso 13 marzo - potrebbe ottenere il via libera della Commissione di Palazzo Madama prima della pausa nataliza, attorno al 23 dicembre. Gli emendamenti hanno già modificato il testo licenziato dalla Camera e dunque, qualora si arrivasse al via libera dell'Aula entro fine gennaio, sarebbe comunque necessario un altro passaggio a Montecitorio. In ogni caso, l'Italicum è la legge elettorale proposta solo per la Camera e si subordina la sua entrata in vigore al superamento del bicameralismo perfetto. Quando, cioè con l'approvazione delle riforme, il Senato sarà una "camera delle autonomie", i cui membri non saranno eletti direttamente.
Napolitano e il 15 gennaio
Il capo dello Stato ieri non ha fatto alcun accenno alle proprie dimissioni. Molti osservatori accreditano il 15 gennaio come il giorno in cui il capo dello Stato potrebbe lasciare il Colle. Si aprirebbe un periodo di supplenza del presidente del Senato Pietro Grasso e poi sarebbero convocati i grandi elettori per le votazioni. E' chiaro che la sensibilità di Napolitano - ribadita anche ieri - per l'importanza delle riforme potrebbe far differire di qualche giorno l'annuncio delle dimissioni, proprio per lasciare che il Parlamento compia il suo percorso anche sull'Italicum.
Il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda ha richiamato i suoi senatori "ad una tabella di marcia serrata" nei prossimi giorni, proprio per accelerare sulla legge elettorale.
Ieri Napolitano avea sottolineato la portata "ambiziosa" del programma di riforme del governo e l'importanza di dare al Paese una nuova legge elettorale.
Italicum
La proposta di nuova legge elettorale - l'Italicum, già approvato alla Camera lo scorso 13 marzo - potrebbe ottenere il via libera della Commissione di Palazzo Madama prima della pausa nataliza, attorno al 23 dicembre. Gli emendamenti hanno già modificato il testo licenziato dalla Camera e dunque, qualora si arrivasse al via libera dell'Aula entro fine gennaio, sarebbe comunque necessario un altro passaggio a Montecitorio. In ogni caso, l'Italicum è la legge elettorale proposta solo per la Camera e si subordina la sua entrata in vigore al superamento del bicameralismo perfetto. Quando, cioè con l'approvazione delle riforme, il Senato sarà una "camera delle autonomie", i cui membri non saranno eletti direttamente.
Napolitano e il 15 gennaio
Il capo dello Stato ieri non ha fatto alcun accenno alle proprie dimissioni. Molti osservatori accreditano il 15 gennaio come il giorno in cui il capo dello Stato potrebbe lasciare il Colle. Si aprirebbe un periodo di supplenza del presidente del Senato Pietro Grasso e poi sarebbero convocati i grandi elettori per le votazioni. E' chiaro che la sensibilità di Napolitano - ribadita anche ieri - per l'importanza delle riforme potrebbe far differire di qualche giorno l'annuncio delle dimissioni, proprio per lasciare che il Parlamento compia il suo percorso anche sull'Italicum.
Il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda ha richiamato i suoi senatori "ad una tabella di marcia serrata" nei prossimi giorni, proprio per accelerare sulla legge elettorale.