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POLITICA

Assemblea Pd

Renzi su Banche: errori tecnocrazia, ma ora giochiamo ruolo Ue. A Turchia: diritti umani per accordo

Nel suo intervento all'assemblea del Pd, il premier Renzi parla di banche e rivendica all'Italia un ruolo di primo piano nella Ue dopo quelli che definisce 'errori del passato quando abbiamo consentito alla tecnocrazia di decidere tutto'. Alla Turchia manda a dire che nessun accordo potrà essere giocato con Ankara sulla pelle dei diritti umani e poi annuncia un vertice a Ventotene con Merkel e Hollande negli ultimi giorni di agosto, per "lanciare il guanto di sfida per cambiare l'Europa"

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"O in questa fase si prova a dare una direzione e una visione all'Europa o siamo considerati dai cittadini persone che vivono su marte". Così il premier Matteo Renzi ha aperto l'assemblea del Pd elencando i 4 eventi dell'ultimo mese: la Brexit che "è uno choc"; le elezioni Usa che "ambiscono ad essere le più inedite degli ultimi anni"; il colpo di stato in Turchia dove "quello che sta succedendo in questi giorni ci preoccupa altrettanto come i carri armati"; e gli attentanti in Europa, a Nizza e a Monaco.

"L'Ue deve considerare la Brexit come una gigantesca sveglia, è inutile prendere questo dibattito ed allungarlo su procedure sull'art.50 o altre forme di natura burocratica. C'è un fatto politico e noi non consentiremo all'Ue di essere ostaggio della politica inglese come è stato. E dico ai parlamentari italiani di far sentire alta la voce perché non è possibile continuare con la melina". 

"Nelle prossime settimane l'Europa deve riflettere su cosa deve fare da grande, ma o il Pd ha la consapevolezza che da qui al marzo del 2017 noi siamo in grado di costruire un alternativa al modello europeo oppure avrà perso l'Europa, non il socialismo europeo o il Pd. E' cruciale raccontare che l'Europa non è la causa di tutti i mali come è stata percepito in Gb o in alcuni luoghi dove i nostri avversari giocano la carta del populismo ma alla prova dei fatti dimostrano propria inconsistenza". 

"L'agenda dei prossimi mesi vede una straordinaria opportunità per l'Italia: nel 2014 lo era sulle riforme, nel 2015 sulla manovra fiscale, adesso vi dico che la nostra occasione è quella dell'Europa. Lo dice il calendario e l'iniziativa politica che il governo ha preso e che può prendere solo in virtù della forza del Pd alle europee del 2014". 

"Negli ultimi giorni di agosto Angela Merkel e Francois Hollande saranno nostri ospiti a Ventotene" Lo afferma il premier Matteo Renzi all'assemblea del Pd soffermandosi sull'annunciato vertice a tre in programma dopo quello avvenuto a Berlino lo scorso giugno. "Sono finiti i tempi dei sorrisetti che offendono non una persona ma un paese, non ci sono più le foto a due, si torna a Ventotene per ripartire con convinzione sull'Ue dei valori e degli ideali". Partire da Ventotene significa tornare se stessi e Ventotene sarà il luogo nel quale nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, porteremo i leader Ue per provare a costruire insieme le ragioni della speranza e non della rabbia o del populismo" afferma il premier all'assemblea del Pd come sono le ragioni della speranza ad essere alla base del Pd e del Pse e sottolineando come
"mentre qualcuno tenta di rinchiuderci in un dibattito autoreferenziale noi da Ventotene lanciamo il guanto di sfida all'Europa".

"Noi diciamo con forza al governo turco che, proprio per la storia dell'Italia che ha visto sia Prodi sia Berlusconi in un rapporto stretto con la Turchia, che mettere in carcere professori e giornalisti non sta mettendo in carcere persone ma il suo futuro. Non c'è alcun accordo sui migranti che possa giocarsi sulla pelle dei diritti umani". 

"La similitudine più forte per Trump è con Ronald Reagan ma i messaggi erano antitetici: Reagan faceva leva sull'opportunità e la speranza, Trump nega l'american dream e gioca tutto sulla paura, fa leva sul clima che una parte del mondo sta vivendo ed è l'esatto opposto di ciò che gli Usa ci ha insegnato negli ultimi otto anni". Così Matteo
Renzi, all'assemblea del Pd, sostenendo che il successo di Trump è legato "alla paura del futuro" e "Trump sta giocando su un' America cupa promettendole di tornare grande ma raccontando un paese Usa con toni mai visti".

"Noi rispetteremo il voto libero e democratico della più grande democrazia universale e collaboreremo con chiunque ma in questa sede noi possiamo dire oggi qui che ciò che sta avvenendo negli Usa è il simbolo di quello che probabilmente avverrà nei prossimi anni in tutti il mondo. La politica americana ti ha sempre fatto vedere prima ciò che accadrà 5 o 10 anni dopo nel mondo". Lo afferma il premier Matteo Renzi all'assemblea del Pd.

La vittoria di Trump segnerebbe la "prevalenza della rabbia sulla speranza e la nostra risposta non può essere morale o
moralista, se c'è una cosa peggiore di strumentalizzare la paura è sottovalutarla. Dobbiamo avere il coraggio di trovare una terza via tra chi vorrebbe evitare di parlare di paura e chi vuol giocare tutte le sue carte su quello. E' la paura del
futuro, e la paura va sconfitta con visione basata su idee, coraggio, sulla politica".

"Noi stiamo affrontando una fase nella quale il disegno di chi ci vuole nel terrore e nel panico è molto serio e articolato. Loro vogliono che viviamo nel panico perché sanno che l'obiettivo numero uno è distruggerci e quello numero due farci vivere in una condizione di paura". Ma "difendere la nostra vita non significa solo difendere il fatto che respiriamo ma vuol dire difendere ideali, valori, un modello culturale e educativo: se loro odiano lo sport o la musica, noi li amiamo di più". Lo afferma il premier Matteo Renzi all'assemblea del Pd ribadendo come l'Italia sia "pronta a fare la sua parte" in tema di sicurezza europea ma tornando a sottolineare la proposta italiana di investire per ogni euro in sicurezza un euro in cultura. 

"Nel 2016 discutere di Europa non significa cercare di eliminare il dibattito interno nel Pd ma segnare la possibilità di essere seri e credibili con noi stessi perché l'Ue è a a un punto di snodo adesso. Non mancheranno le discussioni, non andiamo di nascosto a inseguire lobbisti o, sempre di nascosto, a incontrare esponenti del mondo che abbiamo appena contestato".

"Se non ci fosse stata la flessibilità, se si fosse applicato il Fiscal Compact così come è stato inopinatamente votato, noi oggi avremmo avuto 30 miliardi di euro in più da pagare sull'altare dell'austerità. Ottenere la flessibilità ha significato" poter investire su scuola o sociale ma, soprattutto significa "aver aperto una breccia nel terribile moloch dell'austerity e senza il 41% delle Europee non ci sarebbe stata la flessibilità". 

"Noi non comprendiamo le dinamiche di alcune politiche europee, frutti di errori del passato quando abbiamo consentito alla tecnocrazia di decidere tutto sulle banche, sulla finanza e sul credito. Abbiamo avuto paura di giocare il nostro ruolo, questa paura ci è passata, noi andiamo in Ue a giocare nostro ruolo perchè serve a Ue". 
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