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POLITICA

L'intervista

Renzi: "Ci vuole aria nuova, togliere il Paese dalle mani dei soliti noti"

Intervistato da "Tempi", il presidente del Consiglio parla a tutto campo dell'azione del governo. L'intervista apparirà integralmente sul numero della rivista in edicola la settimana prossima 

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"Io vedo l'Italia che ci sarà tra dieci anni e sono certo che torneremo ad essere la guida in Europa". Intervistato da "Tempi", il presidente del Consiglio parla a tutto campo dell'azione del governo. L'intervista apparirà integralmente sul numero della rivista in edicola la settimana prossima (e in anteprima da domenica 24 agosto al Meeting di Rimini).    

I prossimi obiettivi 
In particolare Renzi si sofferma sui "Millegiorni" che "sono proprio la traduzione concreta di questo progetto per l'Italia". "Sono i tre anni di cui l'Italia ha bisogno per una strategia globale che la renda tanto semplice quanto solida". Elenca quindi i prossimi obiettivi: riforme costituzionali e legge elettorale; riportare l'Italia sullo scenario internazionale; la nuova Pubblica amministrazione; spending review. E poi riforma del lavoro, del fisco, del Terzo settore, della giustizia e lo "Sblocca Italia", "un provvedimento ambizioso per mobilitare 43 miliardi di risorse già disponibili e che si occuperà anche di efficienza energetica, reti digitali e semplificazioni burocratiche".  

"Tutt'altro che una serie di annunci spot", dice Renzi. "Del resto in questa estate l'Italia vince nella maratona, nel fondo a nuoto: ci vuole lo spirito del maratoneta. Chiarezza sull'obiettivo finale e passo dopo passo si va avanti a viso aperto. Alla fine di questo percorso sono certo che l'Italia, grazie alle straordinarie qualità dei suoi cittadini, tornerà ad essere la guida, non il problema, dell'Europa". 

"Italia guida dell'Europa"
"Noi manteniamo l'obiettivo del 3 per cento", conferma il premier. "E ciò - prosegue - accadrà anche se altri fossero costretti ad allontanarvisi. Tutto il resto mi pare forzato e prematuro. Quando poi sento parlare di aiuto esterno mi scappa da ridere. L'Italia dà all'Europa più soldi di quelli che l'Europa dà all'Italia. E nel Fondo Salvastati noi abbiamo messo soldi che altri hanno preso. Solo l'atavica volontà di parte della classe dirigente italiana impedisce di prendere atto di una realtà: noi stiamo aiutando l'Europa, non è l'Europa che aiuta noi".

Al tempo stesso, Renzi è certo che "se abbiamo accumulato un debito pubblico enorme che fa da zavorra alla nostra capacità di sviluppo, non è colpa dell'Europa. Se non spendiamo o spendiamo male i fondi europei, non è colpa dell'Europa. Se da noi un processo civile dura decenni, non è colpa dell'Europa. Sappiamo bene che il fiscal compact è un accordo impegnativo, così come l'equilibrio di bilancio è un esercizio faticoso. Ma sappiamo anche che è venuto il momento di essere seri e di capire che non possiamo scaricare sui nostri figli gli effetti di politiche dissennate come accaduto in passato".

"Serve aria nuova"
E poi, si deve togliere "il paese dalle mani dei soliti noti, quelli che vanno in tutti i salotti buoni a concludere gli affari di un capitalismo di relazione ormai trito e ritrito. Questa è la rivoluzione culturale che serve all'Italia: spalancare le finestre e fare entrare aria nuova".

La copertina di Tempi sul profilo Twitter della rivista
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