POLITICA
L'intervista al premier
Renzi: "Non mollo, le riforme le facciamo"
In un'intervista rilasciata ad Alan Friedman, il Presidente del Consiglio spiega che intende chiudere l'iter delle riforme entro Ferragosto e di non aver paura del voto segreto: "La maggioranza terrà". Poi fissa i tempi del Jobs Act: entro Natale. Sulla crescita ammette che sarà difficile raggiungere lo 0,8% previsto ma che non avrà impatto sulla vita dei cittadini. Sul caso Mogherini spiega: "non la faccio crocifiggere"
Entro Natale faremo il "Jobs Act"
Nell'intervista il presidente del Consiglio commenta tutti i temi caldi del momento. Dalla piaga della disoccupazione, dove si mostra cauto: "La nostra priorità - sono le parole di Renzi - è il lavoro. Ma le statistiche, credo, inizieranno a migliorare solo dal 2015". Poi fissa i tempi del Job Act: "Il nostro auspicio è farcela entro Natale ma se tra sei mesi, a gennaio, non ci sarà stata la riforma del lavoro avranno avuto ragione i pessimisti. Io dico che le novità saranno evidenti e chiare".
"Molto difficile arrivare allo 0,8% del Pil previsto"
Quanto alla crescita del Pil quest'anno, il presidente del Consiglio, che - precisa Friedman - parla prima dell'annuncio del Fmi, dichiara che sarà "molto difficile" arrivare alla stima dello 0,8% contenuta nel Def. "Che la crescita sia 0,4 o 0,8 o 1,5% - aggiunge Renzi - non cambia niente dal punto di vista della vita quotidiana delle persone". Renzi torna a ribadire che conta garantire agli imprenditori l'accesso ai fondi e sbloccare quei 43 miliardi di investimenti annunciati per le infrastrutture, "che non violano nessun vincolo europeo perchè sono già conteggiati". E promette di accelerare il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione: "Entro il 21 settembre dovremmo riuscire a pagare tutti i debiti della pubblica amministrazione" assicura il presidente del Consiglio ma aggiunge che la somma totale sarà "molto meno" di 60 miliardi. La cifra esatta sarà calcolata entro 10 giorni.
Gaza e Ucraina
"Tutta l'Europa si sta finalmente spostando sulla posizione egiziana, nel conflitto a Gaza" spiega Renzi che ricorda i suoi recentissimi colloqui con Netanyahu "con il quale - spiega - abbiamo discusso della proposta egiziana", e Al Sisi e osserva che "tutte le istituzioni europee stanno cercando di parlare con la stessa voce". "E' chiaro - avverte - che il grande bivio per l'Europa è se sceglie una visione angusta, miope e burocratica o la strada della politica. Mi spiego: in Europa è prevalsa una linea molto attenta più alle istanze dei singoli Paesi che dell'Europa nel complesso. Mi piacerebbe che fossimo capaci di lanciare un messaggio di speranza, come Europa. Non è una
sfida facile, e non credo che ce ne siano, ma noi - assicura Renzi - proveremo a farlo. E ci viene riconosciuto". A proposito del bombardamento della scuola Onu da parte dell'esercito israeliano, che ha causato almeno 16 morti, Renzi si mostra colpito: "Sono angosciato, sono molto preoccupato per il processo di pace in Medio Oriente". Riguardo alla crisi in Ucraina e all'ipotesi di nuove e più dure sanzioni nei confronti della Russia, Renzi chiarisce che la posizione dell'Italia sarà in linea con quella di Gran Bretagna, Germania e Francia. Ma avverte: "Siamo allineati alle posizioni del G7, ma attenzione a non usare toni da Guerra Fredda".
"Mogherini capace ma non la faccio crocifiggere"
Poi fa il punto sul dossier Mr., o Lady Pesc: "Federica Mogherini è una persona molto capace e molto brava, sarebbe un ottimo commissario ma noi, a questo punto, non mettiamo il nome sul tavolo finchè non c'è certezza che tocca all'Italia, non sono io arzigogolato ma le procedure e io non faccio crocifiggere il ministro degli Esteri". Dunque "fino a che non ho lettera di formale designazione della Commissione europea, che poi va portata al Consiglio, che si deve pronunciare a maggioranza qualificata..."