POLITICA
Crisi di governo
Renzi: se nasce nuovo governo non ci sarò. Salvini chiarisca la vicenda russa
Il punto fondamentale è combattere il clima d'odio che si è creato nel Paese: certe scene "andavano bene nell'Alabama degli anni '50, non nell'Italia del 2020"
"Sarebbe molto facile oggi assistere allo spettacolo sorridendo ma la situazione del Paese impone a tutti un surplus di responsabilità": così ha aperto il suo intervento al Senato sulla crisi di governo il senatore del Pd Matteo Renzi. "Lei si dimette - ha detto l'ex leader del Pd rivolgendosi al presidente del Consiglio Giuseppe Conte - ma il governo che lei ha orgogliosamente definito populista ha fallito. L'esperimento populista funziona bene in campagna elettorale, meno quando si tratta di governare". "Voi dicevate - ha proseguito Renzi - 'con questa opposizione governeremo trent'anni', avete governato non benissimo, per la verità, un anno. Giorgetti ha distrribuito la mia foto quando vi siete insediati. Se guardo i dati Istat è vero: non farete la nostra fine. Noi abbiamo preso il Paese con un pil al 2 per cento e lo abbiamo lasciato all'1,7, con una produzione industriale col segno più e con la pressione fiscale ridotta di due punti". "Avete servito il Paese - ha detto - ma i vostri risultati economici sono un fallimento".
"Non è un colpo di Stato un nuovo governo - ha aggiunto Renzi - ma aprire una crisi è un colpo di sole. Non siamo in spiaggia al Papeete". E sottolinea: "Non sarò in nuovo governo se dovesse nascere".
"Salvini, faccia chiarezza sulla vicenda dei suoi rapporti con la Russia", ha chiesto infine con forza Renzi.