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POLITICA

La polemica

Renzi respinge le accuse: "Bonus per comprare voti? È offensivo per gli italiani"

Il presidente del Consiglio contrattacca: "Chi ritiene che gli italiani si facciano comprare dimostra di non avere stima per i propri connazionali"

Matteo Renzi (Ansa)
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Roma "È offensivo verso gli italiani". Matteo Renzi ribatte alle accuse di voler comprare voti con alcuni provvedimenti del governo e va al contrattacco. 

"Commenti surreali"
"Leggo commenti surreali, dai Cinque Stelle a certa destra, sul fatto che i provvedimenti del nostro governo sarebbero fatti per comprarsi il voto degli italiani - afferma il presidente del Consiglio - Riduci le tasse sulla casa? Stai comprando il voto dei proprietari di immobili. Dai gli 80 euro a chi non arriva ai 1500 al mese o ai carabinieri? Stai comprando il voto della classe media e delle forze dell'ordine. Dai il bonus ai professori o ai diciottenni? Lo fai perché vuoi comprarti il loro consenso".

"Gli italiani non si fanno comprare"
"Questo modo di pensare è offensivo - puntualizza il premier - Ma non verso di me: offensivo verso gli italiani! Gli italiani non si fanno comprare. Votano sulla base delle proprie speranze e delle proprie emozioni, non sulla base di un bonus. Chi ritiene che gli italiani si facciano comprare, non insulta me, ma insulta gli italiani. E dimostra di non avere stima per i propri connazionali".

"Non offendete gli italiani"
"Quanto alle proposte del governo, vorrei che si dicesse se ciò che facciamo è giusto o no - conclude - Tutto qui. Dopo anni di chiacchiere, finalmente c'è chi fa. Aiutateci a fare meglio, se vi va. Ma non offendete gli italiani. Loro non lo meritano, voi non ne avete diritto". 
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