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POLITICA

La scheda

Riforma della Pubblica Amministrazione. Scuola, partecipate e burocrazia:i decreti approvati dal Cdm

Sono 11 i decreti legislativi varati dal consiglio dei Ministri questa notte. E' il tweet del ministro Madia all'1 e 27 a sancire le riforme approvate: "Cittadinanza digitale, taglio partecipate, riduzione tempi burocratici per investimenti. Con decreti attuativi oggi uno Stato più semplice". Ora la parola va al Parlamento

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Tante le novità uscite dal Consiglio dei ministri che ha dato il libera ai primi undici decreti attuativi della riforma della Pubblica amministrazione e che passeranno ora al vaglio del Parlamento. Gli interventi vanno dal taglio delle partecipate all'accorpamento del corpo Forestale ai Carabinieri. Ma il piatto forte è la stretta sui licenziamenti per i furbetti del cartellino. Approvata anche la riforma delle classi di concorso, attesa dagli insegnanti. 

I furbetti del cartellino
Gli Assenteisti ingiustificati via entro 48 ore. Ora c'è la responsabilità per i dirigenti: Il dipendente pubblico colto in flagranza a falsificare la presenza in servizio, come chi striscia il badge e poi esce, verrà punito entro 48 ore con la sospensione dall'incarico e dalla retribuzione. Se l'illecito non verrà denunciato il dirigente rischia pesanti sanzioni, fino al licenziamento (oggi al massimo c'è la sospensione). Tornando ai 'furbetti' il decreto prevede un iter accelerato per l'espulsione: entro un mese il procedimento per il licenziamento dovrà chiudersi (ora può durare anche 120 giorni).

Scuola, nuove classi di concorso
Al via il riordino per le classi di concorso: da 168 a 116, tredici nuove di zecca. Le ormai vecchie classi di concorso che determinano le materie che ogni docente può insegnare alla scuola media e al superiore subiranno quindi una ulteriore compattazione. La maggior parte varierà soltanto denominazione - l'Educazione artistica alla scuola media diventerà Arte e immagine nella scuola secondaria di primo grado, mentre altre saranno accorpate.
 
Addio alla Forestale
In 7mila passano ai Carabinieri. Il Corpo forestale dello Stato verrà assorbito nell'Arma dei carabinieri. Il passaggio riguarda funzioni e personale, ad eccezione delle competenze anti-incendio, da attribuire al Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Il 112 sarà il numero unico per le emergenze. All'ultimo nel decreto sulla forestale è stata inserita anche la razionalizzazione delle funzioni di tutte le forze di polizia, con l'assegnazione a ciascuna di aree di specializzazione.
 
Scure sulle partecipate
Le amministrazioni devono fare entro 18 mesi una ricognizione delle partecipazioni e, passato un anno e mezzo, devono eliminare quelle non strettamente necessarie o con più amministratori che dipendenti. Attesa per il decreto ministeriale per fissare i nuovi massimi nelle retribuzioni dei dirigenti.
 
La rivoluzione dei Distretti
Arrivano i distretti per i servizi pubblici locali. E’ prevista infatti la fusione delle società pubbliche locali che si occupano di servizi come rifiuti o acqua. A disegnare i distretti, che sono poi ambiti o bacini territoriali, saranno le Regioni. Previste la mobilità per i dipendenti e la stretta sui manager con nuovi massimali per le retribuzioni. Previste anche regole più rigide anche per le nomine dei dirigenti delle Asl, con una riduzione del potere delle Regioni. 
 
Sblocca-burocrazia, tempi dimezzati per grandi opere
Contro la burocrazia arriva il regolamento che taglia i tempi delle procedure amministrative: 50% in meno per opere pubbliche, insediamenti produttivi e attività imprenditoriali rilevanti

Conferenza dei servizi
Arriva il restyling della Conferenza dei servizi: le riunioni diventano telematiche, scatta il silenzio-assenso, massimo 60 giorni per le decisioni.
 
Trasparenza
Per quanto riguarda la trasparenza, sui siti istituzionali le amministrazioni, a seconda del loro core-business, dovranno pubblicare il tempo medio di attesa delle prestazioni sanitarie o i debiti accumulati. Sarà 'liberalizzato' diritto di accesso agli archivi pubblici (il Freedom of information act). Il cittadino avrà diritto a ricevere dati richiesti senza obbligo di motivazione entro 30 giorni, altrimenti per l'amministrazione scattano le sanzioni

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