POLITICA
Proteste delle opposizioni
Riforme, al Senato tagliola per gli emendamenti. M5S Protesta
Alla Camera il Movimento 5 stelle - impegnato in altre discussioni - abbandona l'Aula per protesta contro la "ghigliottina" a Palazzo Madama per gli emendamenti al Dl Boschi e annuncia di voler salire al Quirinale
Per quanto riguarda i decreti pendenti invece, così viene riferito - dl competitività e dl cultura - il calendario rimane immutato: saranno esaminati, probabilmente con la fiducia, tra oggi e lunedì prossimo.
La maggioranza dunque, nella capigruppo al Senato, ha stabilito che nelle prossime due settimane, che equivalgono in tutto a 135 ore complessive, saranno 20 le ore dedicate al ddl riforme, da licenziare, con contingentamento dei tempi, entro e non oltre l'8 agosto.
Resta, come da calendario già stabilito, che la prossima settimana, sulle riforme, le sedute saranno anche notturne, fino alle 24, e l'Aula si riunirà anche il sabato e la domenica.
Alla luce del fatto che il calendario non è stato modificato, hanno precisato i capigruppo di 5 Stelle, Petrocelli, e della Lega, Centinaio, in capigruppo non c'è stato un vero e proprio voto, ma solo una posizione della maggioranza, assieme a Forza Italia che si è detta favorevole. Dunque, ora l'Aula del Senato non dovrà esprimersi su quanto stabilito in capigruppo.
La protesta delle opposizioni
"E' una tagliola nella sostanza più che nella forma". I capigruppo di opposizione insorgono contro la decisione della maggioranza di imporre il contingentamento dei tempi del dibattito al Senato sulle riforme. Intanto, i deputati del M5S hanno abbandonato l'Aula della Camera dove è in corso l'esame del bilancio interno di
Montecitorio per protestare contro la ghigliottina al Senato sul dl Boschi. I pentastellati annunciano di voler salire al Quirinale per chiedere l'intervento del capo dello Stato.
"Il contingentamento è molto grave - ha detto Loredana De Petris, di Sel - e insopportabile per una revisione della Costituzione".
"Il governo vuole le riforme entro l'8 agosto e ci concede 135 ore per le prossime due settimane in cui dovremo esaminare anche i decreti in scadenza - prostesta il grillino Vito Petrocelli - è chiaro che stanno cercando di forzare perchè se non fosse una tagliola avrebbero previsto altri giorni di lavoro oltre l'8 agosto".
"Renzi vuole togliere la parola a un ramo del Parlamento ma noi non ci stiamo, non siamo schiavi di Renzi che vuole andare in vacanza entro l'8 agosto", ha aggiunto Gian Marco Centinaio della Lega che, interpellato a proposito di un possibile ostruzionismo anche sui decreti, ha risposto: "No sui decreti non lo faremo perchè pensiamo agli interessi del paese".