POLITICA
La 'sforbiciata' agli emendamenti
Riforme, da Grasso via libera a 19 voti a scrutinio segreto
Art. 1, ammessi emendamenti solo della parte già modificata: Grasso boccia così tutti gli emendamenti premissivi, che se approvati danno vita all'effetto 'super canguro' che avrebbe fatto cadere tutti quelli successivi contenenti principi analoghi
Sforbiciata agli emendamenti all'art. 1 da parte del presidente Grasso
La presidenza del Senato considera ammissibili per l'articolo 1 delle riforme solo gli emendamenti al comma 5 (l'unico modificato dalla Camera), mentre gli emendamenti riguardanti l'intero articolo sono ammissibili solo se soppressivi. Nel dettaglio Grasso ha dichiarato ammissibili le richieste di voto segreto sugli emendamenti: 1.906 e 1.902 "limitatamente alle parole da 'paritariamente' a '32 secondo comma'"; 1.907, 1.909, 1.911, 1.922, 1.926, 1.927, 1.928, 1.930, 1.837 c, 1.1251 c, 1.5, 1.6, 1.7, 1.8,1.9, 1.806, 1.801. Successivamente Grasso ha annunciato in aula che i voti segreti ammissibili "sono 16".
Art. 1, ammessi emendamenti solo della parte già modificata
Di fatto, Grasso boccia tutti gli emendamenti premissivi, ovvero quelli che se approvati danno vita all'effetto 'super canguro' che avrebbe fatto cadere tutti quelli successivi contenenti principi analoghi. Altro effetto delle decisioni di Grasso è la possibilità di presentare subemendamenti all'emendamento di maggioranza presentato da Anna Finocchiaro sull'articolo 2: tra l'altro il subemendamento sarà votato prima
dell'emendamento stesso. Il comma 5 dell'articolo 1, l'unico considerato emendabile, recita che "il Senato della Repubblica rappresenta le istituzioni territoriali. Concorre all'esercizio della funzione legislativa nei casi e secondo le modalità stabiliti dalla Costituzione, nonché all'esercizio delle funzioni di raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica e tra questi ultimi e l'Unione europea. Partecipa alle decisioni dirette alla formazione e all'attuazione degli atti normativi e delle politiche dell'Unione europea. Concorre alla valutazione delle politiche pubbliche e dell'attività delle pubbliche amministrazioni, alla verifica dell'attuazione delle leggi dello Stato nonché all'espressione dei pareri sulle nomine di competenza del Governo nei casi previsti dalla legge".
Sel protesta con Grasso, discriminati su emendamenti
Sel protesta e critica le scelte fatte da Pietro Grasso sull'ammissibilità degli emendamenti. In particolare, la capogruppo Loredana De Petris, ha lamentato una "discriminazione" nei confronti del suo gruppo: "non possiamo essere discriminati, al comma 5 dell'articolo 1 non è stato usato lo stesso criterio sull'ammissibilità degli emendamenti, ad esempio è stato ammesso l'emendamento Finocchiaro e altri emendamenti, dello stesso tenore, non sono stati ammessi". Idem per le richieste di votazione segreta, insiste De Petris.
L'emendamento Cocianchich
Alla ripresa dei lavori, il ministro delle riforme Maria Elena Boschi ha dato parere positivo all'emendamento e a quello firmato da Finocchiaro e dai capigruppo della maggioranza, esprimendo invece parere negativo per tutti gli altri. L'emendamento Cocianchich, sarà votato tra i primi e, se approvato, farà decadere tutti gli altri all'articolo 1. Per il senatore della Lega Roberto Calderoli si tratta di "un attentato alla democrazia". Il senatore Mario Mauro (Gal) ha invitato le opposizioni ad abbandonare l'Aula dopo la scelta del Pd di presentare l'emendamento che di fatto riscrive l'art. 1 della riforma.
Quando ha preso la parola il capogruppo dem Luigi Zanda, dai banchi del Movimento 5 Stelle si sono levati brusii e urla, tanto da impedire al capogruppo Pd di parlare. "Vorrei parlare senza questa gazzarra, che è il segno della serietà con cui chi la sta producendo vuole discutere delle riforme costituzionali", ha detto Zanda. Ma i 5 Stelle protestano e costringono Grasso a riprendere alcuni senatori più volte.
Zanda ha riprovato a riprendere il suo intervento: "non vogliono che si discuta di riforme, vogliono urlare, ma è mio diritto parlare".
Renzi: "Vogliono bloccare le riforme". Guerini: "Si lavora per chiudere il 13 ottobre"
E mentre in Aula si discute arriva l'affondo del premier Renzi nei confronti delle opposizioni: "I cittadini sanno chi bluffa. Con 70 milioni di emendamenti l'obiettivo era bloccare la riforma ma non ce la faranno: arriverà in porto" dice Renzi al Tg3. E rispetto alle polemiche delle opposizioni aggiunge: "Con 380mila emendamenti si può parlare di tutto tranne che di mancanza di diritti dell'opposizione". E sempre dal Pd il vicesegretario Guerini fissa i termini: " 'Abbiamo fissato il 13 ottobre come termine ultimo entro il quale concludere il passaggio al Senato. Sono stati giudicati irricevibili 72 milioni di emendamenti che danno il senso della volontà di bloccare il percorso piuttosto che contribuire al confronto''.