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POLITICA

Senato

Riforme: dopo il caos per il gestaccio di Barani, via libera a emendamento articolo 2

Con 169 sì votato l'emendamento Finocchiaro che recepisce l'accordo di maggioranza, si va verso l'ok all'articolo 2. Bufera sul gesto offensivo del senatore verdiniano Barani

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Voto decisivo oggi a Palazzo Madama sulle riforme costituzionali. Dopo le turbolenze di ieri con il caso del gesto offensivo del senatore verdiniano Barani, l'Aula ha dato il via libera all'emendamento Finocchiaro che modifica l'articolo 2 del ddl riforme. I sì sono stati 169, i voti contrari 93 e 3 astenuti.

L'emendamento Finocchiaro, che recepisce gli accordi interni al Pd e nella maggioranza, prevede che i consiglieri regionali e sindaci (componenti del nuovo Senato) siano scelti dai cittadini e poi ratificati dai Consigli regionali. Recita il testo: "La durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali nei quali sono stati eletti in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalità stabilite dalla legge".

"La sua approvazione con una maggioranza così netta, 76 voti di scarto, chiude mesi di polemiche spesso gratuite" il commento del senatore del Pd Andrea Marcucci. Hanno votato a favore anche Walter Tocci e Corradino Mineo, esponenti della minoranza Pd che si erano sempre espressi in dissenso dal gruppo. Assenti Denis Verdini e Lucio Barani.

"Ieri è stata una giornata difficile e per tutti noi mortificante ma anche sono anche state giornate in cui il Senato ha veramente discusso nel merito della riforma discutendo dell'articolo 2",a detto la prima firmataria dell'emendamento 'di mediazione' Finocchiaro. L'approvazione del testo che conferma il Senato espressione degli enti territoriali ma introduce il coinvolgimento degli elettori nella scelta dei senatori, aggiunge, "non è una sconfitta di una parte", cioè di quanti proponevano il Senato delle garanzie.

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