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ITALIA

Novità nella Capitale

Roma, da aprile la prima zona a luci rosse

Sperimentazione nel IX Municipio. Obiettivo è liberare le strade dell'Eur dalla prostituzione selvaggia

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Ad aprile Roma avrà la sua prima zoma a luci rosse. Entro tre mesi partirà la sperimentazione sulla prima area della città dove la prostituzione sarà tollerata. Si tratterà di una strada del IX municipio, ancora da individuare. L'obiettivo del progetto è quello di liberare le strade dell'Eur dal fenomeno della prostituzione selvaggia e allo stesso tempo tenere sotto controllo il fenomeno, compresi eventuali casi di sfruttamento.

Del progetto ne hanno parlato, in un incontro riservato al dipartimento Politiche sociali, l'assessore capitolino Francesca Danese e il promotore del progetto, il presidente del IX Municipio, Andrea Santoro, che illustra la novità in un colloquio esclusivo con la 'Dire'. "Abbiamo avuto su questa idea un incontro costruttivo- ha spiegato il minisindaco dell'Eur- l'approccio dell'assessore mi è sembrato molto positivo, concreto e poco ideologico. Il progetto in questione è prima di tutto un'operazione di recupero sociale".

L'operazione, chiarisce il IX Municipio, avrà come riferimento giuridico un'ordinanza. Fuori dalle zone tollerate saranno previste multe ai clienti, fino a 500 euro, che saranno trovati in compagnia delle prostitute. Il costo del progetto sarà di circa 5.000 euro al mese, che andranno in gran parte per le unità di strada, gli operatori sociali che monitorano l'attività delle ragazze ed eventuali casi di sfruttamento. Una parte sarà stanziata dal Municipio e l'altra dal Campidoglio.

Ma come sarà concepita l'area dove saranno spostate le lucciole romane e soprattutto quali strade saranno coinvolte? L'idea è portare le prostitute in una strada, o un piccolo gruppo di strade, lontane dagli edifici abitati e dal centro del IX municipio. Per ora la localizzazione delle strade non c'è ancora e secondo Santoro "sarà oggetto di un confronto in Prefettura, a breve". Le strade saranno controllate anche dalle unità di strada, veri e propri gruppi di operatori sociali con il compito di monitorare lo stato delle ragazze, eventuali sfruttamenti o stati di disagio fisico e psichico. Il Municipio pensa quindi ad una sorta di tutela sanitaria e sociale delle prostitute. 

 
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