POLITICA
Campidoglio
Roma, le dimissioni di Marino rinviate a lunedì. Per Renzi vicenda chiusa: "Non c'erano alternative"
Tra 20 giorni la nomina del commissario nominato dal Prefetto, tra i nomi si fa quello di Sabella, "Valuterò". Renzi: "Non c'erano alternative alle dimissioni". Solo Sel apre alla possibilità che Marino rimanga al Campidoglio
per il premier Renzi la vicenda è giù chiusa. Rompendo il silenzio scrive nella sua rubrica di posta su l'Unità: "Al punto in cui eravamo non c'erano piu' alternative. E dunque credo che Marino abbia fatto bene a dimettersi". Bisogna voltare pagina, scrive il premier, anche rispetto alle "polemiche, divisioni e liti tra correnti" del Pd per pensare al bene della città dei cittadini. A partire dall'imminente Giubileo: "Faremo di tutto - assicura - perchè sia un successo". Come Expo, una scommessa a cui nessuno credeva.
Il gelo del Pd
Stessa posizione ribadita dal presidente del Pd e commissario del partito a Roma Matteo Orfini così come dal vicesindaco Marco Causi: "Le 'condizioni' che hanno determinato questo atto di sfiducia non credo possano cambiare in venti giorni". Interviene anche l'assessore alla Legalità Alfonso Sabella: "Marino è abbastanza intelligente da sapere che venti giorni non cambiano nulla". Un'apertura arriva da Sel, estromessa dalla giunta dall'ultimo rimpasto tutto Pd. "Siamo disposti ad una verifica seria ma se si cambia rotta", dice il capogruppo Sel Gianluca Peciola. E il segretario romano Paolo Cento puntella l'apertura: "Marino da dimissionario ha rotto con la gabbia Pd". Anche la Lista Civica Marino con il capogruppo Franco Marino si è detta disponibile ad una verifica. Sel conta quattro consiglieri e Lista civica cinque.
Si cerca il commissario
Sono già cominciate le trattative per scegliere il commissario del Campidoglio e tra i nomi si fa anche quello di Sabella. "Valuterò ogni possibilità" commenta l'interssato. Il sindaco intanto si mette al lavoro e fa sapere che userà questi venti giorni per garantire tutti i cantieri del Giubileo e gli altri che rischiano di saltare "per il bene di Roma". Marino starebbe, secondo indiscerzioni, starebbe mandando in stampa il suo libro di "memorie dal Campidoglio", pagine fitte di inediti, appunti, aneddoti. In questi venti giorni potrebbe esserci spazio anche per un salto in Procura per chiarire una volta per tutte davanti ad un uomo che stima, Giuseppe Pignatone, l'infamia di scontrini e cene.
Venti giorni. Questo il tempo in cui il sindaco dimissionario potrebbe decidere di rimanere in sella e "far tremare il Pd" poi si aprirà la strada alla nomina di un commissario straordinario che traghetterà la Capitale fino al giorno delle nuove elezioni. Lunedì Marino formalizzerà le proprie dimissioni e anche se rimane l'incognita sulla possibile scelta del sindaco di non lasciare l'incarico
Il gelo del Pd
Stessa posizione ribadita dal presidente del Pd e commissario del partito a Roma Matteo Orfini così come dal vicesindaco Marco Causi: "Le 'condizioni' che hanno determinato questo atto di sfiducia non credo possano cambiare in venti giorni". Interviene anche l'assessore alla Legalità Alfonso Sabella: "Marino è abbastanza intelligente da sapere che venti giorni non cambiano nulla". Un'apertura arriva da Sel, estromessa dalla giunta dall'ultimo rimpasto tutto Pd. "Siamo disposti ad una verifica seria ma se si cambia rotta", dice il capogruppo Sel Gianluca Peciola. E il segretario romano Paolo Cento puntella l'apertura: "Marino da dimissionario ha rotto con la gabbia Pd". Anche la Lista Civica Marino con il capogruppo Franco Marino si è detta disponibile ad una verifica. Sel conta quattro consiglieri e Lista civica cinque.
Si cerca il commissario
Sono già cominciate le trattative per scegliere il commissario del Campidoglio e tra i nomi si fa anche quello di Sabella. "Valuterò ogni possibilità" commenta l'interssato. Il sindaco intanto si mette al lavoro e fa sapere che userà questi venti giorni per garantire tutti i cantieri del Giubileo e gli altri che rischiano di saltare "per il bene di Roma". Marino starebbe, secondo indiscerzioni, starebbe mandando in stampa il suo libro di "memorie dal Campidoglio", pagine fitte di inediti, appunti, aneddoti. In questi venti giorni potrebbe esserci spazio anche per un salto in Procura per chiarire una volta per tutte davanti ad un uomo che stima, Giuseppe Pignatone, l'infamia di scontrini e cene.