ITALIA
La manifestazione
Roma, statali in piazza per chiedere il rinnovo dei contratti
Oltre 25 sigle in rappresentanza di scuola, sanità, funzioni centrali, servizi pubblici locali, sicurezza e soccorso, università, ricerca, Afam e privato sociale, si sono ritrovate in piazza della Repubblica, dove è partito il corteo che giungerà in piazza Madonna di Loreto, nei pressi di piazza Venezia
Oltre 25 sigle in rappresentanza di scuola, sanità, funzioni centrali, servizi pubblici locali, sicurezza e soccorso, università, ricerca, Afam e privato sociale, si sono ritrovate in piazza della Repubblica, dove è partito il corteo che giungerà in piazza Madonna di Loreto, nei pressi di piazza Venezia.
Furlan: "Governo trovi le risorse per il rinnovo contatti"
"Il governo trovi le risorse adeguate per il rinnovo dei contratti pubblici. Di certo, la nostra lotta non si può fermare" altrimenti "andremo avanti con le forme di mobilitazione adeguate che di volta in volta decideremo". Così il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan.
Camusso: "Governo non uole rinnovo contratti"
"Il tema vero non è la rincorsa delle cifre ma la volontà del governo, che è quella di non aprire al rinnovo dei contratti nel pubblico impiego" ha detto invece il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, secondo cui lo stanziamento attuale previsto in manovra mostra "che non ci sono risorse per il rinnovo".
Barbagallo: "Il governo è il peggiore datore di lavoro"
Per il segretario generale della Ui, Carmelo Barbagallo, "Il governo è il peggiore datore di lavoro: è ora di smetterla e di rinnovare il contratto. La Corte Costituzionale - aggiunge - ha dato indicazioni precise per il rinnovo del contratto. Noi abbiamo chiesto un aumento di 150 euro, si metta mano alla legge di stabilità. Non fare i contratti significa bleffare. Finora siamo stati molto responsabili".
I dati
In Italia, secondo gli ultimi dati Istat, i dipendenti pubblici sono 3 milioni e 333mila. Si contano 58 impiegati nella pubblica amministrazione ogni mille abitanti, ai livelli della Germania (54) e molto lontani dalla Svezia (135). Il totale dei dipendenti pubblici è calato di 385.200 unità dal 1995 a oggi, ma di questi soltanto a partire dal 2010 sono 176.400. Una perdita secca non compensata dal turn over che si riflette sulla spesa per i redditi, passata da 172,5 miliardi nel 2010 a 163,8 miliardi nel 2014. Un calo pari nel complesso a 8 miliardi e 734 milioni di euro, che porta la spesa per i redditi sul totale del Pil nazionale al 10,9%. Anche per quanto riguarda le retribuzioni si stima che nei sei anni di blocco i lavoratori abbiano perso circa 4.800 euro (mancati adeguamenti contrattuali e inflazione).