POLITICA
L'opinione dell'ex sindaco di Roma
Rutelli a RaiNews 24: "Quote Atac? Servirebbe emiro sotto stupefacenti"
Intervistato sulla condizione della Capitale, l'ex sindaco parla delle quote dell'azienda municipalizzata dei trasporti e dell'organizzazione per il prossimo Giubileo
"Bisogna invece riprendere un cammino di trasformazione nel senso della concorrenza. Sono necessarie riforme profonde, una concorrenza vera e una trasformazione che deve arrivare ai dirigenti. Perché poi quando l'effetto degli stupefacenti terminasse, dubito che l'Emiro confermerebbe la sua firma, accettando di entrare come socio di minoranza in Atac solo per ripianarne i debiti", sottolinea Rutelli.
Rutelli ha commentato anche la situazione dell'organizzazione cittadina in attesa dell'anno Santo che comincerà il prossimo 8 dicembre. "Il Papa ha annunciato il Giubileo quattro mesi fa, a sorpresa. Ma sono passati quattro mesi e non è accaduto nulla: non si è creata una figura di coordinamento, non si è scritto un programma di interventi. Eppure verranno a Roma molti milioni di persone in più, come ci si è preparati a questo in quattro mesi, quando non esiste una cabina di regia? Non ci vogliono grandi opere, ma operazioni minime a partire dal decoro di base".
L'ex sindaco ha continuato: "La città non può più permettersi un bombardamento quotidiano come questo, un senso di rassegnazione e di amarezza che bisogna evitare diventi rabbia. Chi ha la responsabilità politica, lo dico da padre di figli che vivono nella città capisca che si tratta di riorganizzare completamente la macchina".
Parlando della campagna virtuale per il volontariato dei cittadini lanciata da Alessandro Gassman su Twitter, Rutelli ha commentato: "È molto positivo quel che ha detto Alessandro Gassman, ed è quel che già fanno migliaia di romani ogni giorno. Se parliamo con i commercianti, si verificherà come sono loro a pulire il marciapiede di fronte al negozio. Il punto è che le iniziative dei singoli sono utili, dal punto di vista dell'inversione di tendenza, ma il volontariato civico va organizzato dalle istituzioni. Quando arriva la grande disponibilità dei cittadini a dare una mano, se manca una qualunque organizzazione, questa si traduce in ulteriore confusione".