SALUTE
“Le mele AISM”
Sabato e domenica mele contro la sclerosi
In 4000 piazze le mele dell’AISM per sostenere la ricerca e le condizioni di vita di chi è colpito dalla Sclerosi Multipla, una delle malattie più gravi del sistema nervoso centrale.
La sclerosi multipla attacca il rivestimento delle fibre nervose, provocando la comparsa di placche che rallentano e bloccano la trasmissione degli impulsi nervosi. E’ una malattia neurodegenerativa, può portare gradualmente all’invalidità, rendendo più difficili azioni semplici come camminare, leggere, parlare e persino prendere un oggetto in mano.
I sintomi iniziali sono diversi da persona a persona, tra questi i disturbi della vista, della mobilità e dell’equilibrio sono quelli che annunciano la sua comparsa. E’ una malattia che attacca il fisico, la psiche, che esclude le persone dal lavoro, dalla società, ha anche pesanti ricadute economiche proprio perché coinvolge persone molto giovani.
Della sclerosi multipla non si conoscono le cause, e neppure c’è una cura che possa guarirla, anche se è grande l’entusiasmo per la sperimentazione di un nuovo anticorpo monoclonale, uno di quei farmaci cosiddetti intelligenti che va a bloccare processi cellulari degenerativi della guaina mielinica, il rivestimento dei nervi. Un’altra strada promettente è quella delle staminali, quelle vere, quelle che non promettono miracoli che non possono mantenere.
Ma i ricercatori sono impegnati anche sulla riabilitazione, sull’individuazione e la conoscenza dei fattori genetici e quelli ambientali che predispongono al rischio di sviluppare la SM. Importante in tal senso lo studio che ha coinvolto 30 centri, analizzando il profilo genetico di circa 9.500 persone, confrontando la popolazione continentale e sarda. Co-finanziato da AISM e la sua fondazione, è stato pubblicato su Multiple Sclerosis Journal: è il più ampio studio di genetica della sclerosi multipla finora condotto sulla popolazione italiana.
I ricercatori hanno analizzato il ruolo di 102 geni non HLA e 5 alleli HLA attraverso la costruzione di uno score di rischio genetico. I risultati hanno mostrato che l’effetto cumulativo o “carico genetico” di questi geni, identificati in popolazioni prevalentemente di origine nord europea, hanno un ruolo importante anche nelle due popolazioni italiane esaminate. In particolare le persone che presentavano il numero più elevato di varianti di rischio rispetto alle persone con minor numero presentano un rischio di sviluppare la SM almeno 12 volte superiore.
Per sostenere la ricerca, ma anche le condizioni di vita di chi è colpito da questa malattia, sabato 11 e domenica 12 ottobre torna in 4000 piazze italiane “LA MELA DI AISM”: un piccolo contributo, in cambio mele, sperando di togliere la sclerosi multipla di torno.