POLITICA
Un anno interdizione. E' candidato alle primarie del Pd per la Regione Campania
Il sindaco di Salerno De Luca condannato per abuso di ufficio
realizzazione del termovalorizzatore. Sospese sia la condanna che l'interdizione.
A emettere la sentenza di primo grado sono stati i giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno, al termine della camera di consiglio durata circa sei ore. I pm avevano chiesto 3 anni di reclusione per abuso d'ufficio e peculato.
De Luca è candidato alle primarie Pd per la Regione Campania.
Il sindaco: io non mollo
"Io non ho nessuna intenzione di mollare nulla. Da oggi comincia una grande battaglia di civiltà": così reagisce De Luca, commentando la condanna. "Si prospetta, credo - aggiunge De Luca - una ripetizione della vicenda del sindaco di Napoli". "Mi auguro che questa vicenda sia assunta sul piano nazionale, in primo luogo dal Pd, come l'occasione per una grande battaglia a difesa delle persone perbene, degli amministratori che dedicano una vita al bene pubblico, e sono costretti a vivere un calvario".
"Mi auguro - continua il sindaco di Salerno - che le carte processuali siano rese pubbliche, siano lette da tutti, in tutte le sedi; che si sviluppi una discussione pubblica; che si ragioni a voce alta su cosa è diventato il 'diritto' in Italia". De Luca auspica poi che "l'Anci decida di esistere, a tutela della dignità, delle funzioni e dell'autonomia di Sindaci e amministratori che non rubando, non 'disamministrando', e mantenendo un rigore spartano, sono tuttavia carne da macello nell'indifferenza generale. In queste condizioni - afferma De Luca - ben presto non ci sarà più nessuna persona perbene disponibile ad assumere responsabilità pubbliche. Avremo soltanto o delinquenti o ignavi".
"Verificheremo le iniziative da sviluppare nei prossimi giorni", aggiunge De Luca che rivolge "un saluto e un grande abbraccio a quanti hanno guardato e guardano a me come a una speranza di rinnovamento della politica e di salvezza della Campania". Entrando nel merito della vicenda processuale che si è conclusa in primo grado con la sua condanna, De Luca sottolinea che "l'accusa verteva sulla nomina del "Project manager" da parte mia, in qualità di commissario di governo per un termovalorizzatore nel 2008.
Tale nomina, come risulta dagli atti processuali, mi fu richiesta dal Rup (responsabile unico del procedimento). L'accusa ha sostenuto, come risulta dagli atti, che bisognava nominare un 'coordinatore' e non un 'Project manager', in quanto quest'ultima figura non è in uso nella pubblica amministrazione. In sintesi - conclude De Luca - le due figure sono equivalenti, il compenso spettante è uguale, e viene deciso dal Rup. Si tratta, nel caso specifico, di 8.000 euro netti, percepiti, come documentato, per 18 mesi di intenso e qualificato lavoro del Project manager".
Proprio ieri mattina De Luca aveva modificato in maniera significativa la Giunta comunale da lui presieduta, nominando vicesindaco un suo stretto collaboratore, Enzo Napoli, al posto di Eva Avossa che rimane assessore alla Pubblica istruzione, mentre l'assessore al Turismo Enzo Maraio si è dimesso ma resta nello staff di De Luca in vista della campagna elettorale per la Regione Campania.
L'intervento del presidente della Regione
"Condanna De Luca. Vale il principio garantista, si trovi una soluzione perché possa
partecipare alle competizioni elettorali". Lo scrive su Twitter il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, in merito alla condanna di De Luca, per il quale dovrebbe ora scattare la sospensione in applicazione della legge Severino.