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ITALIA

Piacenza

Salvini incontra in carcere Angelo Peveri, l'imprenditore che sparò ad un ladro

Il ministro: "Chiederò la grazia" per Peveri. Anm: Salvini "delegittima il sistema giudiziario"

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di Tiziana Di Giovannandrea A quattro giorni dall'inizio della detenzione di Angelo Peveri, recluso per tentato omicidio, il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini si è recato nel carcere di Piacenza per incontrare l'imprenditore ed il suo operaio, in carcere anche lui.

In questo modo il leader della Lega ha voluto esprimere la sua vicinanza e la sua solidarietà all'uomo incarcerato ed anche al suo dipendente finito in prigione assieme a lui.

Peveri è stato giudicato colpevole di aver sparato al ladro che era rientrato nel cantiere, dopo esserne fuggito assieme agli altri malviventi, per recuperare la sua macchina e venne fermato dall'imprenditore, munito di un fucile, accompagnato da un suo operaio di nazionalità rumena. Dopo di che ci fu il ferimento del ladro con un colpo a distanza ravvicinata, come hanno ricostruito le indagini. Non si tratterebbe quindi di legittima difesa.

Secondo il vicepremier Salvini chi viene aggredito deve difendersi: "La legge che approveremo non è l'invito a nessuno a farsi giustizia, ma se io vengo aggredito o minacciato nella mia azienda, nel mio negozio, nella mia casa ho diritto di difendermi senza passare nove anni per tribunali come ha fatto Angelo Peveri. La mia non è la contestazione di una sentenza dei giudici, ma la solidarietà umana e l'affetto per un onesto lavoratore, incensurato fino a qualche settimana fa, e che penso lo aiuterà". "Se servirà sono pronto ad andare anche dal presidente della Repubblica Mattarella per Angelo Peveri" ha proseguito Salvini. "Angelo Peveri è un uomo che ha lavorato per cinquant'anni e trascorrerà ingiustamente la sua terza notte in carcere lontano dalla famiglia - ha sottolineato Salvini - il rapinatore invece è fuori con il portafogli pieno. Dal mio punto di vista non avrebbe dovuto nemmeno entrarci in carcere". 

Contro Peveri c'è una sentenza della Corte di Cassazione, divenuta definitiva, che lo ha condannato a 4 anni e mezzo di prigione per avere sparato, all'interno del cantiere in cui stava eseguendo dei lavori sul fiume Tidone, ad un ladro che vi si era introdotto, assieme ad altri malviventi, per rubare gasolio. Si tratta di uno dei tre ladri rumeni che furono sorpresi a rubare la notte dell'11 ottobre del 2011. Il dipendente dell'imprenditore piacentino è stato condannato a quattro anni e due mesi.
 
Non era la prima volta che l'azienda di Peveri subiva un furto (ne ha subiti 91) e il ladro ferito, alla fine, ha patteggiato una condanna a 10 mesi per tentato furto di gasolio . Sulla testa di Peveri pende anche una richiesta una richiesta di risarcimento danni da parte del ferito. 

Anm: Salvini delegittima magistratura
 "Le decisioni in merito alle modalità e alla durata di una pena detentiva spettano non al Ministro dell'Interno, che oggi ha fatto visita a un detenuto condannato con sentenza passata in giudicato, ma solo alla magistratura, che emette le sentenze in modo rigoroso e applicando le leggi dello Stato". Lo ha sottolineato l'Anm - riferendosi alla visita di Salvini in carcere - rilevando che ogni tentativo di stravolgere le regole "delegittima il sistema giudiziario".
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