Scuola, da Regioni ed Enti locali sì alle linee guida per il rientro a settembre
Nella nuova bozza esplicito riferimento al distanziamento fisico, è un metro. Prevista l'istituzione di Conferenze dei servizi su iniziativa degli Enti Locali competenti finalizzate ad analizzare le criticità su spazi, arredi ed edilizia
Regioni ed Enti Locali hanno dato il via libera alle nuove linee guida per il rientro a scuola da settembre. La conferenza Stato-Regioni sul tema scuola si è appena conclusa.
Nella nuova bozza del documento sulle linee guida è stato inserito un esplicito riferimento al distanziamento fisico che richiama le raccomandazioni del Comitato Tecnico Scientifico. "Il distanziamento fisico, inteso come un metro fra le rime buccali (le bocche - ndr) degli alunni, rimane un punto di primaria importanza nelle azioni di prevenzione", si legge nella bozza.
La nuova bozza del Piano sul rientro prevede l'istituzione di "Conferenze dei servizi, su iniziativa dell'Ente Locale competente, con il coinvolgimento dei dirigenti scolastici, finalizzate ad analizzare le criticità delle istituzioni scolastiche che insistono sul territorio di riferimento delle conferenze".
"Lo scopo - si legge nella bozza- sarà quello di raccogliere le istanze provenienti dalle scuole con particolare riferimento a spazi, arredi, edilizia al fine di individuare modalità, interventi e soluzioni che tengano conto delle risorse disponibili sul territorio in risposta ai bisogni espressi".
Boccia: molto soddisfatti
Esprime “grande soddisfazione” Francesco Boccia, che aggiunge come “anche in questa occasione la leale e forte collaborazione fra governo, Regioni ed enti locali ha dato un risultato positivo, come accaduto per altri nevralgici settori (commercio, trasporto pubblico locale, servizi alla persona e industria). L’intenso lavoro di questi giorni permette di restituire fiducia al mondo della scuola: insegnati, studenti, famiglie, personale Ata, possono guardare all'inizio del prossimo anno scolastico, confidando in una riapertura ordinata e sicura dal punto di vista sanitario. Il metodo sperimentato durante le fasi critiche dell’emergenza Covid-19 si sta rivelando utile per affrontare molte questioni aperte nel nostro Paese e sicuramente la scuola è forse quella più cruciale. Ringrazio la Conferenza delle Regioni, Anci, Upi e tutti coloro che hanno dato un concreto contributo per raggiungere questo obiettivo: essere riusciti ad arrivare ad una unità di intenti dopo un confronto serio e approfondito è di certo motivo di grande soddisfazione”.
Speranza: intesa governo-enti locali è passo avanti
"L'intesa trovata oggi tra governo, regioni, province e comuni sulle linee guida relative alla riapertura delle scuole e' un primo importante passo avanti. Ora dobbiamo continuare a lavorare insieme anche con il massimo coinvolgimento delle forze sociali". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza. "E' essenziale - ha detto - investire nuove ingenti risorse per garantire la riapertura di tutte le scuole nella massima sicurezza. E' un obiettivo fondamentale su cui tutto il Paese deve essere unito".
Ieri, nel corso del CdM la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina ha richiesto un miliardo in più in vista della riapertura delle scuole a settembre, richiesta che ha visto d'accordo i ministri presenti e che dovrebbe rientrare nel nuovo scostamento di bilancio.
Bonaccini: ruolo determinante delle Regioni
"Un ottimo risultato" e "le Regioni hanno avuto un ruolo determinante nella costruzione di un Piano scuola 2020-2021 che rispondesse il più possibile alle diverse esigenze dei docenti e dei dirigenti scolastici, degli studenti e degli enti locali". E' il commento del presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini. "Voglio anche ringraziare la ministra, Lucia Azzolina, per la disponibilità al confronto - prosegue -.Abbiamo lavorato molto su questo testo nella consapevolezza chela riapertura delle scuole sia il primo segnale di un Paese che riparte davvero. Ora il testo è notevolmente migliorato grazie proprio al contributo e al pragmatismo degli assessori all'istruzione delle Regioni che fino all'ultimo hanno avuto una interlocuzione costante con il ministero. Quella di oggi rappresenta un'ulteriore risposta ai detrattori della concertazione istituzionale".
"Al Governo - spiega Bonaccini -abbiamo ribadito tre questioni politiche fondamentali. Prima di tutto servono risorse adeguate per realizzare le soluzioni organizzative e didattiche previste dal Piano e per questo occorre incrementare il fondo previsto di almeno un miliardo di euro, su cui peraltro abbiano avuto precise rassicurazioni dal Ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina. Occorre poi un aumento netto di organico docente e Ata. Occorre prevedere infatti un adeguato incremento finalizzato a garantire il recupero dei tagli operati sui posti comuni dei docenti sull'organico 2020-2021, per riportarli ai livelli dell'anno scolastico incorso, preservando l'organico già autorizzato, nonché un aumento temporaneo dei contingenti, per realizzare un rafforzamento di'organico per l'emergenza', che permetta di affrontare al meglio il delicato anno scolastico alle porte. Terza questione: bisogna attivare urgentemente - conclude Bonaccini - un tavolo di confronto Governo-Regioni, sulla questione dei trasporti, sia da un punto di vista economico che di organizzazione del servizio".