ITALIA
Contro la riforma del governo in Cdm
Scuola, studenti in piazza. A Milano vernice contro la polizia, pioggia di lacrimogeni
Nel capoluogo lombardo fermato uno studente. Cortei in 30 città per chiedere una scuola "laica, aperta, democratica". Per l'occasione sono stati creati anche alcuni hashtag per seguire la mobilitazione sui social network: #12m #nonunpassoindietro #megliolalip
Le città interessate dalle proteste al grido di "Non un passo indietro" sono una trentina, tra cui Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli, Catania e Cagliari. I ragazzi hanno ribadito all'esecutivo che la buona scuola è solo quella "laica, aperta, democratica". Per l'occasione sono stati creati anche alcuni hashtag per seguire la mobilitazione sui social network: #12m #nonunpassoindietro #megliolalip.
Tafferugli a Milano
La manifestazione a Milano è arrivata fino a piazza Einaudi angolo Melchiorre Gioia, a un centinaio di metri dal complesso di Palazzo Lombardia, sede della Regione. Gli studenti hanno disegnato con la vernice in mezzo alla strada una lunga striscia rossa reggendo alle spalle uno striscione con la scritta "La zona rossa che piace a noi, liberi e ribelli".
Un gruppo si è però staccato dal corteo e ha spruzzato vernice rossa contro un cordone di poliziotti schierato a chiusura di via Alessandro Paoli inondandoli letteralmente di liquido rosso. A quel punto c'è stata l'immediata reazione di tutti gli agenti e i carabinieri schierati per impedire l'accesso nella zona della Regione, che hanno lanciato e sparato decine di lacrimogeni contro gli studenti che si sono immediatamente dispersi.
La riforma in discussione
Gli scatti di stipendio degli insegnanti resteranno legati all'anzianità, ci sarebbero infatti i soldi per coprire la misura. Il merito verrà però comunque premiato, con "risorse fresche". La possibilità di questa inaspettata retromarcia è stata confermata ieri sera da fonti di governo. Nel Consiglio dei ministri si dovrebbe inoltre confermare la strada del disegno di legge anche per le assunzioni dei docenti delle graduatorie ad esaurimento (ma non quelli delle graduatorie di istituto) e dei vincitori di concorso (ma non gli idonei). Secondo le stesse fonti, la parola chiave della riforma sarà "autonomia" e si mirerà a tre obiettivi: mai più "classi pollaio", scuole aperte anche il pomeriggio, istituzione della Carta del prof., con 400 euro, nel primo anno, per le spese culturali di ogni singolo insegnante (libri, teatro, concerti, mostre, sussidi audiovisivi e telematici).
Sulle assunzioni
Sul tema "caldo" delle assunzioni, il ministro Boschi, parlando per conto della collega Giannini durante il question time, ha spiegato che le immissioni in ruolo procederanno "a partire dalle graduatorie a esaurimento e dai vincitori di concorso 2012". Per i dettagli sull'entità e la composizione della platea di precari ha rimandato al Consiglio dei Ministri di oggi assicurando però che sarà mantenuto l'impegno a garantire le nuove assunzioni nella scuola a partire dal primo settembre ("ci sono i tempi perché questo possa avvenire attraverso l'approvazione del Parlamento della riforma della scuola presentata dal governo"). Sulla partita assunzioni è arrivata anche una doccia fredda dal Consiglio di Stato che ha ammesso nelle graduatorie a esaurimento della scuola 3000 precari esclusi.