ITALIA
L'intervista
Sisma. Delrio, no a città nuove, rinascano dov'erano
Decidono i sindaci. Anche soldi prevenzione fuori da tetto Ue 3%
"La decisione verrà presa quando usciremo dall'emergenza vera e propria. Quando imposteremo la ricostruzione daremo la parola a chi rappresenta la gente del posto", assicura Delrio. I tempi più lungi della ricostruzione rispetto alle new town sono "il vero problema. Il tema è ridurre al minimo la durata degli attendamenti e far ripartire subito i servizi, a cominciare dalle scuole: non dico fin dal primo giorno, ma subito dopo i bambini dei paesi colpiti dovranno tornare sui banchi".
Sulla nomina di un commissario del governo "decideremo con calma. Il tempo del dolore e dell'emergenza non è finito. Però so per esperienza che ha funzionato bene il modello dell'Emilia Romagna dove il commissario era il presidente della Regione", dichiara Delrio. "Le scelte vanno concordate con il territorio, fatte insieme e non calate dall'alto. Altrimenti non funzionano".
Sull'esclusione dei soldi spesi per l'emergenza e la ricostruzione dal tetto del 3% per il deficit, "siamo davanti a circostanze eccezionali, non credo ci siano dubbi nemmeno in Europa. Sarebbe importante che restassero fuori anche i soldi che spenderemo per prevenire queste tragedie", dice il ministro.
In merito alla stima di 360 miliardi di euro necessari a mettere in sicurezza tutte le costruzioni italiane, "l'ordine di grandezza è quello e nel lungo periodo non solo ce la possiamo ma ce la dobbiamo fare. Anche perché solo tra il 2010 e il 2012 abbiamo speso 4 miliardi di euro per riparare i danni", rileva Delrio, secondo cui, accanto a "un intervento diretto dello Stato" occorre "rafforzare gli sconti fiscali per chi fa interventi di ristrutturazione antisismica".