TECH
Smau e Microsoft segnalano i giovani ricercatori del settore
Le startup italiane che puntano su salute e sicurezza
A Bologna fa tappa Smau con 40 startup: tra di esse anche quella fondata da giovani talenti italiani che hanno sviluppato il sensore per seggiolini auto "segnala-bebé". Microsoft, invece, porta a Seattle giovani innovatori per le finali di Image Cup 2015: tra loro un team che ha creato con il San Raffaele di Milano un'app per monitorare le aritmie cardiache
Bologna e Seattle
A Bologna il 4 al 5 giugno torna Smau con la decima edizione di R2B, il Salone internazionale dedicato alla ricerca industriale e all’innovazione che ospita incontri tra aziende, centri di ricerca e università (Innovat&Match), un’area espositiva delle migliori start up emiliano-romagnole e convegni su come sfruttare al meglio i finanziamenti Ue.
Altri talenti italiani andranno invece negli Stati Uniti: Microsoft Italia ha annunciato i 33 team che dal 29 al 31 luglio voleranno a Seattle per partecipare alle finali mondiali di Imagine Cup 2015, la competition tecnologica dedicata agli studenti che è giunta alla sua 13° edizione. I progetti finalisti per le categorie Innovation, Games, e World Citizenship concorrono per un montepremi di 1 milione di dollari.
Il sensore segnala-bebé
Tra le 40 startup presenti a Smau ci sarà anche una startup di Bologna che ha inventato un sensore "segnala-bebé", totalmente Made in Italy, che ci avverte se stiamo dimenticando il bambino in auto. Tema, come sappiamo, al centro di cronache recenti.
Il dispositivo si chiama Rommy e si applica al seggiolino per auto e non richiede istallazione, manutenzione, o batterie aggiuntive. E’ sempre attivo e ad ogni accensione dell’auto si carica ed effettua un check di controllo sul funzionamento.
Lo spinotto va inserito nella presa accendisigari (sempre che la vettura in questione ne sia dotata) e il rilevatore di presenza va messo sotto la prima fodera del seggiolino del bimbo. Una centralina inserita tra i due elementi si occupa di 'leggere' la tensione della batteria dell'auto ed emettere un segnale sonoro e luminoso nei diversi casi. E' stato progettato in modo tale da evitare malfunzionamenti o falsi allarmi, assicurano i produttori.
Talenti italiani a Seattle
Con un'app per la salute, partecipa al contest di Microsoft il team italiano #idontgiveanapp, che ha presentato un progetto per la categoria World Citizenship, per le migliori idee in grado di rispondere a problematiche di natura sociale.
Si tratta di HeartWatch, applicazione realizzata con la consulenza dei medici dell’Ospedale San Raffaele, un servizio in grado di rilevare aritmie cardiache tramite l'analisi del battito e di segnalare eventuali anomalie impreviste, analizzando i dati generati dall’interazione tra due device, come per esempio uno smartphone e un dispositivo indossabile.
HeartWatch è anche in grado di geolocalizzare il paziente, consentendo di inviare soccorsi in un luogo preciso e di notificare il problema a una lista di persone via sms. Al di là degli stati d’emergenza, l’app può essere utilizzata come un normale cardiofrequenzimetro per monitorare il battito cardiaco durante sessioni di allenamento o riabilitazione o per rilevazioni di lunga durata d’ausilio alle valutazioni del cardiologo.
Durante la finale globale a fine luglio, il team italiano sfiderà gli altri progetti internazionali con la possibilità di vincere 50.000 dollari e di partecipare a un boot camp pensato per aiutare i giovani a trasformare le idee in progetti concreti.
di Celia Guimaraes
Altri talenti italiani andranno invece negli Stati Uniti: Microsoft Italia ha annunciato i 33 team che dal 29 al 31 luglio voleranno a Seattle per partecipare alle finali mondiali di Imagine Cup 2015, la competition tecnologica dedicata agli studenti che è giunta alla sua 13° edizione. I progetti finalisti per le categorie Innovation, Games, e World Citizenship concorrono per un montepremi di 1 milione di dollari.
Il sensore segnala-bebé
Tra le 40 startup presenti a Smau ci sarà anche una startup di Bologna che ha inventato un sensore "segnala-bebé", totalmente Made in Italy, che ci avverte se stiamo dimenticando il bambino in auto. Tema, come sappiamo, al centro di cronache recenti.
Il dispositivo si chiama Rommy e si applica al seggiolino per auto e non richiede istallazione, manutenzione, o batterie aggiuntive. E’ sempre attivo e ad ogni accensione dell’auto si carica ed effettua un check di controllo sul funzionamento.
Lo spinotto va inserito nella presa accendisigari (sempre che la vettura in questione ne sia dotata) e il rilevatore di presenza va messo sotto la prima fodera del seggiolino del bimbo. Una centralina inserita tra i due elementi si occupa di 'leggere' la tensione della batteria dell'auto ed emettere un segnale sonoro e luminoso nei diversi casi. E' stato progettato in modo tale da evitare malfunzionamenti o falsi allarmi, assicurano i produttori.
Talenti italiani a Seattle
Con un'app per la salute, partecipa al contest di Microsoft il team italiano #idontgiveanapp, che ha presentato un progetto per la categoria World Citizenship, per le migliori idee in grado di rispondere a problematiche di natura sociale.
Si tratta di HeartWatch, applicazione realizzata con la consulenza dei medici dell’Ospedale San Raffaele, un servizio in grado di rilevare aritmie cardiache tramite l'analisi del battito e di segnalare eventuali anomalie impreviste, analizzando i dati generati dall’interazione tra due device, come per esempio uno smartphone e un dispositivo indossabile.
HeartWatch è anche in grado di geolocalizzare il paziente, consentendo di inviare soccorsi in un luogo preciso e di notificare il problema a una lista di persone via sms. Al di là degli stati d’emergenza, l’app può essere utilizzata come un normale cardiofrequenzimetro per monitorare il battito cardiaco durante sessioni di allenamento o riabilitazione o per rilevazioni di lunga durata d’ausilio alle valutazioni del cardiologo.
Durante la finale globale a fine luglio, il team italiano sfiderà gli altri progetti internazionali con la possibilità di vincere 50.000 dollari e di partecipare a un boot camp pensato per aiutare i giovani a trasformare le idee in progetti concreti.