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ITALIA

Indagato per corruzione

Stadio della Roma, Lanzalone respinge le accuse: "Mai compiuto illeciti"

L'ex presidente dell'Acea sentito per tre ore in Tribunale dal gip. A San Vittore, il costruttore Luca Parnasi non risponde alle domande del magistrato

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Respinge tutte le accuse Luca Anzalone, l'ex presidente dell'Acea e consigliere della giunta Raggi per il progetto del nuovo stadio della Roma. "Nella mia vita non ho mai compiuto nulla di illecito, respingo con forza ogni addebito", ha detto davanti al gip, Maria Paola Tomaselli, nell'ambito dell'interrogatorio di garanzia. 

Completo blu e teso in volto, l'ex presidente dell'Acea, assistito dall'avvocato Giorgio Martellino, ha risposto per circa tre ore alle domande del magistrato.

La procura contesta all'avvocato genovese un episodio di corruzione per avere ricevuto dall'imprenditore Luca Parnasi la promessa di consulenze per il suo studio legale per circa centomila euro. Al termine dell'interrogatorio il difensore ha presentato istanza di scarcerazione.

Palozzi si avvale della facoltà di non rispondere
Poco prima dell'interrogatorio dell'ex consulente è stata la volta del vicepresidente del consiglio regionale del Lazio, Adriano Palozzi, anch'egli agli arresti domiciliari, che però ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. 

Il nodo Parnasi-Lanzalone per la "corruzione sistemica"
Secondo gli inquirenti, nel rapporto tra Luca Parnasi e Lanzalone è il nodo della "corruzione sistemica" che ruota attorno al progetto dello stadio. Lanzalone è il legale incaricato dalla giunta Raggi di seguire la trattativa sull'impianto sportivo e diventa di fatto uno dei più stretti collaboratori di Parnasi: i due, scrive la giudice nell'ordinanza, "procedono all'unisono elaborando insieme strategie che attengono al progetto". La stretta collaborazione fa diventare Lanzalone "un soggetto indispensabile per realizzare i progetti" del costruttore, scrive ancora la gip, tanto che Parnasi lo soprannomina 'Mr Wolf', e lo ricompensa con la promessa di 100mila euro in incarichi per il suo studio legale. 

Parnasi non risponde a gip, parlerà con pm
Luca Parnasi vuole invece spiegare la sua versione dei fatti agli inquirenti di Roma. Al termine dell'interrogatorio di garanzia nel carcere di San Vittore, uno dei legali del manager, Giorgio Tamburrini, ha spiegato che oggi davanti al gip di Milano, il costruttore si è avvalso della facoltà di non rispondere. "C'erano veramente troppi temi, e avevamo bisogno di leggere gli atti con una minima attenzione", ha continuato il penalista. "Presumibilmente renderemo dichiarazioni al pm di Roma. E' intenzione di Parnasi spiegare la sua versione nel merito dei fatti".
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