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ITALIA

La decisione della Corte d'Assise di Palermo

Stato-mafia, i giudici: deposizione Napolitano non secretata, cronisti ammessi

L'interesse sociale alla conoscenza del processo sulla trattativa Stato-mafia è "particolarmente rilevante" e la deposizione del Capo dello Stato, fissata per il 28 ottobre al Quirinale, è atto “non destinato alla secretazione": lo ha detto la corte d'assise di Palermo

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L'interesse sociale alla conoscenza del processo sulla trattativa Stato-mafia è "particolarmente rilevante" e la deposizione del Capo dello Stato, fissata per il 28 ottobre al Quirinale, è atto "non destinato alla secretazione": con queste motivazioni la corte d'assise di Palermo ha autorizzato la "realizzazione di un collegamento video o audio tra la sala in cui verrà assunta la testimonianza del presidente della Repubblica e una postazione esterna riservata alla stampa". 

Cronisti ammessi alla deposizione
La decisione dei giudici segue la richiesta del presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia di consentire ai giornalisti di seguire direttamente l'udienza o ammettendoli alla sala adibita ad aula o, dopo averlo concordato con la Presidenza della Repubblica, realizzando una videoconferenza.  

La corte, che la scorsa settimana aveva negato agli imputati la possibilità di partecipare alla deposizione, direttamente o, per quanto riguarda i boss, in video collegamento dal carcere, ha ribadito che "l'accesso della stampa alla sala in cui avverrà l'esame del capo dello Stato non può essere autorizzato perché è stata esclusa la presenza del pubblico". Visto l'interesse pubblico e la mancata secretazione della deposizione, però, "nulla osta, fatte salve le determinazioni rimesse alla Presidenza della Repubblica, alla chiesta realizzazione di un collegamento video o audio".
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