ITALIA
"Forte impegno per la ricerca di una completa verità"
Strage Bologna, Mattarella: "Non tutte le ombre sono state dissipate"
"La Repubblica ha saputo respingere la strategia di questi criminali, difendendo i principi di civiltà conquistati con la lotta di Liberazione" dichiara il Presidente della Repubblica in occasione del 41° anniversario della strage
I bolognesi e gli italiani seppero reagire con sofferto coraggio, offrendo solidarietà a chi aveva bisogno di aiuto, di cure, di conforto. Affermando un forte spirito di unità di fronte al gesto eversivo diretto contro il popolo italiano. Sostenendo nel tempo le domande di verità e di giustizia, che, a partire dai familiari, hanno reso la memoria di questo evento disumano un motore di riscatto civile e un monito da trasmettere alle generazioni più giovani", aggiunge Mattarella.
"L'impegno di uomini dello Stato, sostenuti dall'esigente e meritoria iniziativa dell'Associazione tra i Familiari delle vittime, ha portato a conclusioni giudiziarie che hanno messo in luce la matrice neofascista della bomba esplosa la mattina del 2 agosto 1980. Non tutte le ombre sono state dissipate e forte è, ancora, l'impegno di ricerca di una completa verità", sottolinea. "La Repubblica ha saputo respingere la strategia di questi criminali, difendendo i principi di civiltà conquistati con la lotta di Liberazione. La vicinanza, che rinnoviamo a quanti sono stati colpiti negli affetti più preziosi da tanta ferocia, costituisce anche pegno per il futuro, affinché il patrimonio di valori e di umanità, che sta alle fondamenta della nostra società, sia percepito sempre più come un bene comune indivisibile", conclude.
Casellati: "Continui la desecretazione degli atti"
"Sono immagini che non si dimenticano quelle della Stazione di Bologna la mattina del 2 agosto 1980, con le sale d'aspetto demolite da un'esplosione che in un istante ha spazzato via 85 vite e lasciato a terra più di 200 feriti; con detriti e polvere di un grigio così intenso da cancellare i colori dell'estate; con il suono incessante delle sirene dei mezzi di soccorso; con i taxi trasformati in autoambulanze e gli autobus in carri funebri; con lo scavare incessante di tutti - vigili del fuoco, forze dell'ordine, volontari e cittadini - per salvare quante più vite possibile". Così, la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, in un messaggio al sindaco di Bologna Virginio Merola, in occasione del 41/o anniversario della strage. "Ecco perché questa cerimonia deve essere occasione anche per rinnovare il ricordo dell'orgoglio di un Paese che,proprio da Bologna, seppe reagire all'orrore del terrorismo con coraggio, unità e determinazione. L'orgoglio di un'Italia di valore che senza più paura ha risposto alla violenza delle bombe con le armi dell'onestà, della giustizia e della legalità. Un'Italia che ha sconfitto il terrorismo e che oggi continua a perseguire, con instancabile tenacia, verità e giustizia su pagine di un passato da consegnare alla storia senza ombre e senza segreti. Un obiettivo - aggiunge - di trasparenza,accessibilità e conoscenza a cui continuo a credere e per il quale intendo proseguire, come ho promesso, l'opera di desecretazione degli atti delle Commissioni di inchiesta che hanno lavorato sulle grandi stragi del passato".
Fico:"Nessuno spazio per oblio e mistificazione"
"Nel giorno del 41° anniversario della strage di Bologna, desidero rivolgere ai familiari delle vittime, alla loro associazione e a tutta la cittadinanza di Bologna la più sentita vicinanza della Camera dei deputati e quella mia personale". Lo scrive il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, nel messaggio inviato a Virginio Merola, Sindaco di Bologna e Presidente del Comitato di solidarietà alle vittime delle stragi e a Paolo Bolognesi, Presidente dell'Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage. Fico sottolinea: "Non può esserci spazio per l'oblio e la mistificazione. Lo dobbiamo alla nostra democrazia". La terza carica dello Stato continua: "Il ricordo di quel terribile 2 agosto 1980, in cui un micidiale ordigno squarciò la stazione uccidendo 85 persone e ferendone oltre 200 resta ancora oggi una dolorosa ferita per tutto il Paese. Lo è soprattutto perché, a distanza di quarantuno anni, non abbiamo ancora una piena verità sulla strage. Ciò è inaccettabile per le vittime e per le tante famiglie, segnate dal dolore e dal senso di frustrazione e di impotenza, ed è inaccettabile per uno Stato di diritto, fondato su principi di trasparenza, coesione sociale, giustizia e democrazia".
Cartabia: "Fu un attacco al popolo e al cuore della Repubblica"
"La strage di Bologna, come quelle che si sono susseguite negli anni della cosiddetta "strategia della tensione', è un fatto opaco e oscuro, sordo, perché è mosso dal nichilismo: ha bisogno di dilaniare il corpo dell'altro, cittadino comune, innocente, e con lui dilaniare quello che un'espressione inglese chiama 'body politic', l'unità politica e democratica di un popolo che si riconosce in una nazione. Quello del 2 agosto 1980 fu un attacco all'intero popolo italiano e al cuore della Repubblica". Lo ha detto, in un passaggio del suo intervento alle commemorazioni della strage alla stazione di Bologna il ministro della Giustizia, Marta Cartabia. "La violenza vuole provocare odio, rabbia, altra violenza -ha argomentato -: è una grande legge della storia umana e il nostro presente non ne va esente. È una possibilità che ci riguarda tutti, anche oggi. Le forme cambiano, le modalità si trasformano; ma anche nella cultura del nostro tempo l'odio cieco, incapace di comunicare, genera nemici senza nome, o ne cambia il nome, storpiandolo, per provocare una maggiore umiliazione e un più definitivo annientamento". E aggiunge: "Siamo qui, oggi, invece per rinnovare pienamente la memoria e il valore delle persone che sono morte, di quelle che sono state lacerate nella carne, dei loro famigliari: c'è bisogno di una parola che dia senso a tutto questo - ha concluso- e c'è bisogno di una parola di giustizia".
Bolognesi: "Altre battaglie ci attendono"
Il percorso giudiziario è stato lungo e difficile e altre battaglie ancora ci attendono per arrivare alla completa verità sulla strage della stazione. Il nostro pensiero va a coloro che hanno reso possibile i risultati faticosamente raggiunti sacrificando la propria vita". Così Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione vittime della strage del 2 agosto 1980, dal palco di Piazza Medaglie d'oro a Bologna nell'anniversario della strage della stazione. "Siamo vicini e grati a chi oggi ha raccolto il testimone di questi magistrati eroi onorandone la memoria"
Poi il presidente dell'associazione, dal palco di piazza Medaglie d'oro a Bologna, punta il dito contro la stampa nazionale. "Il processo ai mandanti va avanti a veloci tappe nella sostanziale indifferenza della stampa nazionale: sembra quasi che la strage di Bologna sia solo un fatto bolognese", contesta. "È indubbio che le implicazioni che emergono sono tali che sconvolgono", ammette Bolognesi, certo che il processo potrà aiutare a fare chiarezza anche su altri fatti come il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro e l'omicidio del presidente della Regione Sicilia, Piersanti Mattarella".
Merola: "Presenza ministri segnale di forte attenzione dal governo"
"La presenza del ministro della Giustizia, Marta Cartabia, e del ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, alla cerimonia per l'anniversario della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 è un "segnale di forte attenzione". Tra l'altro "le parole della ministra Cartabia ci hanno rassicurato sull'impegno del governo". Lo ha detto il sindaco di Bologna, Virginio Merola."Sono fiducioso" sui risultati che si riusciranno a ottenere con il processo sui mandanti. "La nostra tenacia arriverà in porto - ha aggiunto Merola -. Avremo completa verità e completa giustizia".