ITALIA
Taranto, incendio in un reparto dell'ex Ilva: nessun ferito
Il sindaco di Taranto chiede la sospensione dell'impianto, che da oggi sarà in cassa integrazione per 13 settimane
In una nota ufficiale, l'azienda ha poi garantito che non c'è stata alcuna "interruzione del ciclo produttivo", con "gli addetti e il sistema che hanno gestito in sicurezza, secondo le procedure, un evento a reazione in paniera durante la fase di colaggio nell'acciaieria".
Solo per un caso in quel momento alle 7.30 del mattino nessuno operaio al lavoro è rimasto ferito. Di tragedia sfiorata parla invece Francesco Rizzo, del sindacato Usb Taranto: “Da tempo sosteniamo, che la condizione di sicurezza impiantistica è fortemente compromessa ed è nettamente peggiorata con la gestione Ami-Morselli, oggi, solo per un miracolo, l'ennesimo, non vi sono state vittime".
Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, è tornato a chiedere la sospensione cautelativa dello stabilimento siderurgico del capoluogo ionico. Lo ha fatto lanciando un appello al capo dello Stato e ai ministri, dopo aver appreso dell'incendio divampato questa mattina nella colata continua 2 dell'acciaieria, fortunatamente senza feriti, di cui ha dato notizia la sigla sindacale Usb di Taranto.
Intanto, sono cominciate nello stabilimento siderurgico di Taranto altre 13 settimane di cassa integrazione Covid per un numero massimo di 8.100 dipendenti, in pratica tutto l'organico della fabbrica. Il numero massimo di cassintegrati viene indicato dall'azienda a fini gestionali e organizzativi.
L'ultimo ricorso alla Cig da parte di ArcelorMittal ha fermato, in media, tra le 3mila e le 4mila unità. La tranche di cassa partita oggi è stata
anticipata da un'altra Cig ordinaria dal 29 marzo sino a sabato scorso sempre per lo stesso numero massimo di addetti, durata solo una settimana perché nel frattempo, col nuovo decreto legge Sostegni, l'azienda ha ottenuto la copertura per continuare ad usare la cassa integrazione Covid già in atto a Taranto, ininterrottamente, da marzo 2020.