ITALIA
"Esercito in strada fino a stop rischio"
Terrorismo, Pinotti: "L'allerta è alta, l'Italia non è immune da rischi"
Il ministro della Difesa intervistato a "In Mezz'ora" ha spiegato che rispetto alla Francia "non abbiamo immigrati di terza generazione" ma il pericolo "esiste"
Roma
"In questi mesi abbiamo tenuto alta l'allerta terrorismo". Parola del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che intervenuta al programma 'In Mezz'ora', su Rai Tre, ha aggiunto: "Anche l'Italia potrebbe essere oggetto di attentati. Non abbiamo mai pensato di essere immuni dal rischio, ma ad oggi non abbiamo elementi per dire che siamo più o meno a rischio rispetto agli altri Paesi europei".
"Non abbiamo immigrati di terza generazione"
La responsabile della Difesa puntualizza inoltre che, rispetto alla Francia, "non abbiamo immigrati di terza generazione", il che sembrerebbe ridurre i rischi "da un punto di vista sociologico". Ma il pericolo "esiste", ed è il motivo per cui "noi in tutti questi mesi abbiamo alzato il livello" di allerta.
Vigilare sui Balcani
Sul fronte terrorismo, ha spiegato il minsitro, "dai Balcani è molto più semplice" arrivare in Italia "che da altrove. Noi che abbiamo un numero significativo di militari in Kosovo non l'abbiamo diminuito" anche alla luce di questa consapevolezza. "Sappiamo non da oggi che c'è un fronte nell'Adriatico" e "che la zona non diventi esportatrice di insicurezza è un punto messo a fuoco nell'ultimo anno".
Esercito in strada fino a stop rischio
I militari dell'Esercito continueranno a controllare gli "obiettivi sensibili" delle città italiane, assicura Pinotti, "fino a quando il rischio terrorismo non andrà scemando e fino a quando non sarà conclusa la battaglia contro lo stato islamico". Il ministro della Difesa ha ricordato che sono circa 6.600 i militari impegnati in questa operazione: "Penso che questa misura debba diventare non episodica ma costante", ha aggiunto annunciando che presto il Consiglio dei ministri rinnoverà la misura che prevede il controllo "di obiettivi sensibili in Italia da parte dei soldati".
"Non abbiamo immigrati di terza generazione"
La responsabile della Difesa puntualizza inoltre che, rispetto alla Francia, "non abbiamo immigrati di terza generazione", il che sembrerebbe ridurre i rischi "da un punto di vista sociologico". Ma il pericolo "esiste", ed è il motivo per cui "noi in tutti questi mesi abbiamo alzato il livello" di allerta.
Vigilare sui Balcani
Sul fronte terrorismo, ha spiegato il minsitro, "dai Balcani è molto più semplice" arrivare in Italia "che da altrove. Noi che abbiamo un numero significativo di militari in Kosovo non l'abbiamo diminuito" anche alla luce di questa consapevolezza. "Sappiamo non da oggi che c'è un fronte nell'Adriatico" e "che la zona non diventi esportatrice di insicurezza è un punto messo a fuoco nell'ultimo anno".
Esercito in strada fino a stop rischio
I militari dell'Esercito continueranno a controllare gli "obiettivi sensibili" delle città italiane, assicura Pinotti, "fino a quando il rischio terrorismo non andrà scemando e fino a quando non sarà conclusa la battaglia contro lo stato islamico". Il ministro della Difesa ha ricordato che sono circa 6.600 i militari impegnati in questa operazione: "Penso che questa misura debba diventare non episodica ma costante", ha aggiunto annunciando che presto il Consiglio dei ministri rinnoverà la misura che prevede il controllo "di obiettivi sensibili in Italia da parte dei soldati".