Dopo il caso della bimba di Palermo
Il Garante della Privacy dispone il blocco di TikTok: "Deve accertare l'età anagrafica degli utenti"
In corso, intanto, verifiche sul cellulare della ragazzina, che sarebbe rimasta vittima di una sfida social. Domani l'autopsia, i suoi organi salvano 4 vite
l Garante per la protezione dei dati personali "ha disposto nei confronti di Tik Tok il blocco immediato dell'uso dei dati degli utenti per i quali non sia stata accertata con sicurezza l'età anagrafica". Lo annuncia una nota dell'Autorità, che "ha deciso di intervenire in via d'urgenza a seguito della terribile vicenda della bambina di 10 anni di Palermo". La ragazzina sarebbe morta soffocata in seguito a una sfida social.
Verifiche sul cellulare
I suoi organi salveranno la vita a 4 bambini. "Abbiamo scelto di dire si alla donazione perché nostra figlia avrebbe detto 'si, fatelo'. Era una bambina generosa. E visto che non possiamo averla più con noi, abbiamo ritenuto giusto aiutare altre persone", ancora sotto choc, i genitori della piccola di 10 anni morta soffocata ieri a Palermo raccontano la loro scelta.
Subito dopo aver saputo dai medici che non c'era più nulla da fare e che era stata dichiarata la morte cerebrale della bambina, hanno acconsentito all'espianto degli organi. Il prelievo è stato fatto all'ospedale dei Bambini: il fegato, che è stato diviso a metà e destinato a due piccoli pazienti, i reni e il pancreas. "In questo momento di grande dolore - dice il coordinatore del Centro regionale trapianti, Giorgio Battaglia - esprimo ai familiari il nostro cordoglio e la nostra vicinanza. A distanza di pochi giorni dal sì alla donazione espresso da una mamma nello straziante dolore della perdita della figlia, oggi abbiamo avuto un altro esempio della grande generosità e solidarietà di due splendidi genitori che hanno permesso di salvare altri quattro bambini".
"Siamo molto provati - afferma Tania Lazzaro, direttore della rianimazione pediatrica dell'Ospedale dei Bambini - perché in pochi giorni abbiamo vissuto due tragedie. Per entrambi i casi mi sento di dire che queste coppie di genitori, dopo il loro gesto eroico, hanno rivisto le loro figlie adagiate non in un letto di morte ma in un letto di vita. Questo lo snodo comune legato al dono. Siamo tutti provati".
Avrebbe partecipato al Black out challenge
Una morte insensata quella della bambina palermitana forse uccisa da una folle sfida su Tik-Tok, il social cinese molto in voga tra gli adolescenti di tutto il mondo. Avrebbe partecipato al Black out challenge, una assurda competizione in cui vince chi resiste più a lungo dopo essersi stretto attorno al collo una cintura.
La piccola palermitana è stata trovata in bagno con la cintura di un accappatoio avvolta attorno alla gola e agganciata a un termosifone. I genitori l'hanno portata in ospedale, ma i danni cerebrali dovuti alla mancanza di ossigeno sono apparsi subito gravissimi.
La procura di Palermo e la Procura dei Minori, che indagano per istigazione al suicidio a carico di ignoti, hanno disposto l'autopsia. L'esame si svolgerà domani all'istituto di Medicina Legale del Policlinico. La bambina aveva diversi profili su FB e Tick-Tok e col telefonino, che è stato sequestrato e dal quale gli inquirenti contano di acquisire elementi importanti per comprendere cosa sia accaduto, potrebbe essere stato registrato il video degli ultimi istanti di vita della bambina che sarebbe poi dovuto finire sul social cinese come prova della partecipazione alla sfida.
Oggi, uno striscione è stato appeso al balcone dell'istituto comprensivo statale Perez Calcutta in via Maqueda, nel centro storico di Palermo, frequentato dalla bambina. "Ciao, per anni ti abbiamo tenuto per mano, ora ti terremo nel cuore" c'era scritto.
"Ho incontrato questa mattina i compagni di classe della piccola. Ho ribadito loro il pericolo e le insidie che nascondono nei social. Ho affrontato il tema della morte che non è percepito dai ragazzi. Li ho trovati turbati. Il nostro compito è quello di stare loro vicini in questo momento difficile", racconta la dirigente scolastica Laura Pollichino. "Questa mattina mi ha chiamato la ministra Lucia Azzolina. Ho ribadito alla rappresentante del governo, l'estrema rabbia per quanto successo. - dice - Le maestre mi hanno riferito che la mamma seguiva la figlia in maniera attenta e premurosa. Purtroppo la cronaca dimostra che questi episodi non sono isolati e che se non si pone un freno possono ripetersi".