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EUROPA

Audizioni e pressing su Big Pharma

Vertice Ue sui vaccini, Draghi: "Accelerare per rallentare la corsa delle varianti"

Il premier ha invitato a non scusare le aziende inadempienti e, richiamando gli esempi del Regno Unito e Usa, che tengono per loro i vaccini, ha chiesto perché l'Europa non possa fare altrettanto

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Rafforzare la produzione dei vaccini nell'Ue in una corsa contro il tempo per centrare l'obiettivo di vaccinare almeno il 70% degli europei entro l'estate. E' questo il tema centrale del vertice straordinario dei 27 leader, che si è aperto oggi pomeriggio a Bruxelles e che ha visto il debutto di Mario Draghi premier alla guida dell'Italia. I capi di Stato e di governo, riuniti in videoconferenza, hanno chiesto di avere maggiore prevedibilità nella consegna delle dosi e di rafforzare il pressing sulle aziende farmaceutiche, affinché rispettino i loro impegni. Draghi, durante la discussione, ha rilevato che per rallentare la corsa delle mutazioni occorre aumentare le vaccinazioni.

Draghi: possibile dare priorità a prime dosi vaccino
C'è la "possibilità di dare priorità alle prime dosi alla luce della recente letteratura scientifica". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Drghi, riferendosi ai vaccini anti-Covid intervenendo al Consiglio europeo.

Draghi: "Occorre andare più veloce con le vaccinazioni"
"Occorre andare più veloce" ha sollecitato il premier, secondo quanto riferiscono fonti diplomatiche europee. In particolare, rispetto alla diapositiva sulle consegne delle dosi di vaccino del secondo e del terzo trimestre, mostrate dalla presidente Ursula Von der Leyen, ha affermato che non sono rassicuranti, perché non danno certezze.

Alla videoconferenza il presidente del Consiglio ha detto di sostenere il Covax, lo strumento per l'accesso globale ai vaccini anti Covid, ma ha messo in rilevo un problema di credibilità nei confronti dei cittadini europei se si avviassero le donazioni in questo momento. Draghi ha detto di comprendere in pieno le ragioni morali, ma di non essere a favore delle donazioni ora, perché l'Unione è troppo indietro sulle vaccinazioni.

"Non si scusino le aziende inadempienti"
Il premier ha quindi affermato che le aziende che non rispettano gli impegni non dovrebbero essere scusate. Richiamando gli esempi del Regno Unito e degli Stati Uniti, che tengono per loro i vaccini, Draghi ha chiesto perché l'Europa non possa fare altrettanto, invitando anche a guardare ad altre produzioni fuori dell'Ue. Ha poi sollecitato un approccio comune sui test e un coordinamento per l'autorizzazione all'export.

Sempre nel pomeriggio, al Parlamento europeo auditi alcuni Ceo delle principali Big Pharma. Lunga discussione sul passaporto Covid, con la Grecia che nelle ultime ore si è data da fare per mettere insieme un fronte - con contatti anche con Italia e Spagna - per spingere l'iniziativa in vista della stagione estiva.   

In grande rilevanza i temi delle restrizioni per rallentare la corsa delle varianti del virus e la chiusura delle frontiere, con sei Paesi, tra questi la Germania, che si sono spinti ben oltre le raccomandazioni sulle misure adottate dal Consiglio, mettendo a repentaglio il corretto funzionamento del mercato unico.

Il premier ha avuto un colloquio con Macron prima dell'inizio dei lavori
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto oggi pomeriggio una conversazione telefonica con il Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron. Lo rende noto Palazzo Chigi. Al centro dei colloqui vi sono stati gli ultimi sviluppi in preparazione del Consiglio Europeo in videoconferenza.

Il benvenuto di Michel a Draghi
Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha dato il via alla discussione con il benvenuto ai due primi ministri al loro debutto europeo, l'italiano Mario Draghi e l'estone Kaja Kallas. Michel ha poi espresso le sue condoglianze per "l'orribile attacco" al convoglio delle Nazioni Unite nella Repubblica democratica del Congo, in cui sono morti l'ambasciatore italiano a Kinshasa, Luca Attanasio, il carabiniere, Vittorio Iacovacci, e il loro autista, Mustapha Milambo.

Sassoli ai 27: rifuggire tentativi nazionalismo vaccini
"La via europea, ci ha permesso di evitare la concorrenza tra i paesi europei e impedire che paesi ricchi si accaparrassero la maggior parte dei vaccini. Sono fortemente contrario a qualsiasi accordo bilaterale e vi chiedo di essere chiari nel rifuggire ogni tentazione di nazionalismo sui vaccini". Così il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, aprendo il vertice. "Un approccio comune consente anche di monitorare, indagare e sanzionare ogni tentativo di frode ai danni degli stati membri - aggiunge - La nostra è una corsa contro il tempo".

Serve dibattito su proprietà intellettuale
"Le case farmaceutiche dovrebbero onorare i loro obblighi contrattuali, ma dovremmo anche continuare ad agevolare tutte le soluzioni pratiche di concessione di licenze che permettano di accelerare la vaccinazione su grande scala dei nostri cittadini" ha aggiunto Sassoli. "Per aumentare in tempi rapidi la produzione è essenziale affrontare le carenze e le strozzature nella catena di approvvigionamento. La nostra ripresa economica sarà più forte se la diffusione dei vaccini sarà maggiore", ha aggiunto. "Più in prospettiva - ha spiegato Sassoli - questa pandemia dovrebbe portarci a una riflessione sul rapporto tra protezione della proprietà intellettuale e il massiccio finanziamento pubblico erogato per la ricerca a livello europeo".

Agevolare soluzioni per concessione licenze
"Tutti gli sforzi ora devono concentrarsi sull'aumento della produzione di vaccini, esistenti e futuri, basata nell'Ue. Non abbiamo altra scelta, è la sola chiave per realizzare il nostro obiettivo di vaccinare il 70% della nostra popolazione adulta entro la fine dell'estate" ha continuato Sassoli. "Ovviamente, le case farmaceutiche dovrebbero onorare i loro obblighi contrattuali, ma dovremmo anche continuare ad agevolare tutte le soluzioni pratiche di concessione di licenze che permettano di accelerare la vaccinazione su grande scala dei nostri cittadini. Per aumentare in tempi rapidi la produzione è essenziale affrontare le carenze e le strozzature nella catena di approvvigionamento. La nostra ripresa economica sarà più forte se la diffusione dei vaccini sarà maggiore".

Michel concentra la discussione su cinque punti
Il presidente del Consiglio europeo ha proposto di strutturare la discussione, concentrandosi su cinque temi principali. Il dibattito ha preso il via sulla necessità di accelerare sui vaccini, analizzando come possano essere velocizzati il percorso di autorizzazione, produzione e distribuzione. Subito dopo, l'emergenza varianti Covid e le restrizioni e le implicazioni per i viaggi e il mercato unico, i certificati vaccinali, e la solidarietà internazionale.

La bozza della dichiarazione congiunta dei leader: accelerare via libera e produzione
"La vaccinazione è iniziata in tutti gli Stati membri e la nostra strategia sui vaccini ha garantito che tutti" i Paesi Ue vi abbiano "accesso". Ma "anche così, dobbiamo accelerare con urgenza l'autorizzazione, la produzione e la distribuzione di vaccini, nonché la vaccinazione". Si legge nell'ultima bozza circolata della dichiarazione congiunta della videoconferenza dei leader Ue. "Le aziende - si legge - devono garantire la prevedibilità della produzione di vaccini e rispettare i termini di consegna contrattuali".

Sosteniamo Esecutivo su aumento produzione vaccini
"Sosteniamo ulteriori sforzi della Commissione di lavorare con l'industria e gli Stati per aumentare la capacità della produzione di vaccini e adeguarli alle nuove varianti. Sosteniamo gli sforzi della Commissione di accelerare la disponibilità di materie prime, facilitare accordi tra produttori delle catene di approvvigionamento, adattare le strutture esistenti, per aiutare l'aumento della produzione nell'Ue e promuovere la ricerca".

Migliorare la capacità di rilevare le varianti
"Dobbiamo migliorare la nostra capacità di sorveglianza e rilevamento al fine di identificare le varianti il più presto possibile in modo da controllarne la diffusione, come stabilito nella comunicazione della Commissione sull'incubatore Hera".

Flusso merci nel mercato unico va garantito
"Il flusso senza ostacoli di beni e servizi nel mercato unico deve essere garantito, anche ricorrendo ai corridoi verdi" recita la bozza. "Per il momento, i viaggi non essenziali devono" restare "limitati", si legge nel testo, dovesi fa riferimento alle raccomandazioni del Consiglio sui viaggi all'interno e verso l'Ue, che prevedono l'introduzione delle restrizioni secondo i principi di proporzionalità e non discriminazione, tenendo conto delle comunità transfrontaliere".

Servono criteri comuni Ue per viaggiare sicuri
Criteri comuni dell'Unione europea per un turismo sicuro e pulito, compreso un certificato di vaccinazione comune. A chiederlo gli eurodeputati che hanno evocato la necessità di una nuova strategia dell'Unione europea sul turismo sostenibile adottando oggi un progetto di risoluzione in commissione per i trasporti e il turismo con 47 voti a favore e 2 contrari.

Il testo esorta i paesi dell'Ue a includere i settori del turismo e dei viaggi nei loro piani di ripresa. Gli eurodeputati chiedono agli Stati membri di attuare pienamente e senza indugio criteri comuni per viaggiare sicuri,con un protocollo di sicurezza sanitaria dell'Ue da testare prima della partenza e applicare il requisito di quarantena come ultima risorsa. Nel testo si chiede inoltre un certificato di vaccinazione comune, che potrebbe diventare un'alternativa ai test Pcr e ai requisiti di quarantena, una volta che ci sono prove sufficienti che le persone vaccinate non trasmettono il virus. Non da ultimo si sottolinea l'importanza di implementare il modulo di localizzazione dei passeggeri dell'Ue e di sviluppare app di monitoraggio, tracciamento e avviso volontarie, interoperabili e anonime.

Le audizioni dei Ceo delle Big Pharma
"Voglio assicurare che stiamo aumentando la produzione e facendo di tutto per consegnare 40 milioni di dosi all'Ue entro il primo trimestre del 2021". Lo ha detto Pascal Soriot, amministratore delegato di AstraZeneca, nel corso dell'audizione in Parlamento europeo. "A volte è facile dimenticare quanto rapidamente siamo passati da sapere davvero poco su questo virus a sviluppare un vaccino efficace e sicuro", ha aggiunto Soriot. "Dai dati che abbiamo dalla Scozia emerge che il vaccino di AstraZeneca riduce il rischio di ricovero del 94% già dopo la prima dose" ha quindi dichiarato l'amministratore delegato. "Il nostro vaccino protegge in particolare contro i casi gravi di Covid nella popolazione anziana" ha detto ancora Soriot, precisando che "la stragrande maggioranza" delle dosi "prodotte nell'Ue, incluso lo stabilimento in Olanda, viene usata per fornire l'Unione europea" e "nel secondo trimestre siamo sicuri che aumenterà il ritmo di produzione".  "Il nostro vaccino- ha sottolineato- nei test clinici, ha mostrato un'efficacia del 100% sulla riduzione di ospedalizzazioni". A proposito della condivisione dei brevetti, per il Ceo di AstraZeneca "il problema non è condividere i brevetti, ma aumentare la capacità di produzione" e "per mettere su nuovi siti di produzione dobbiamo insegnare al personale del sito come fabbricare il vaccino" e "posso assicurare che le nostre squadre sono mobilitate al massimo, ma non vi è modo per qualificare più persone". Soriot ha quindi sottolineato che "non esiste alcun mercato secondario, noi riforniamo direttamente i governi".

"La distribuzione a livello europeo è uno degli impegni principali di Moderna" e "stiamo migliorando a livello di rapidità", ma in ogni caso "speriamo di poter somministrare 50 microgrammi, metà dose, se la sua efficacia verrà dimostrata" ha detto Stephane Bancel, amministratore delegato di Moderna, nel corso dell'audizione. "Sono grato all'Unione europea di coinvolgere Moderna prendendosi un rischio" dal momento che il vaccino era ancora in fase di sviluppo alla firma del contratto.

"Pensiamo di poter avere entro sei mesi un vaccino contro tutte le varianti" di Covid. ha dichiarato l'amministrato delegato di CureVac, Franz-Werner Haas, durante l'audizione al Parlamento europeo. "Siamo nella fase tre dei test sia in America Latina sia in Europa e lavoriamo per avviare la rolling review in aprile e di poter avere l'autorizzazione per la commercializzazione tra fine maggio e inizio giugno". L'azienda sta sviluppando un vaccino contro il Covid e ha già un contratto con l'Ue per 405 milioni di dosi.

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