POLITICA
Il provvedimento in aula
Unioni civili, voto al Senato senza accordo. Salta taglio emendamenti. Attesa per il supercanguro
Nessuna intesa tra Pd e Lega sul taglio degli emendamenti durante la riunione tra Dem, Ap, Carroccio e FI. Nel pomeriggio il ddl torna in Senato per le votazioni. Il nodo del "supercanguro".
Ancora non c'e' accordo neanche nel Pd sulle unioni civili. "Lavoreremo fino all'ultimo per trovare un accordo. I contatti sono continui", ha detto il senatore Pd Giuseppe Lumia. Al momento, però, non sono stati fatti passi avanti rispetto alla riunione di ieri dalla quale il Pd è uscito diviso. Dunque, per ora, la strada più probabile resta ancora quella di mettere ai voti, in apertura di seduta alle 16.30, l'emendamento Marcucci, il cosiddetto 'canguro' che, se approvato, azzererebbe le proposte di modifica dell'opposizione. Resta il nodo delle adozioni per le coppie gay: i cattodem vogliono sostituire l'adozione del figlio del partner con un affido rinforzato, il resto del gruppo vuole mantenerla. Contro l’ala cattolica interviene l’eurodeputato Pd Daniele Viotti, attivista dei diritti gay. "La dico semplice, ma non mi vengono altre parole: i senatori Di Giorgi, Lepri e i cattodem hanno rotto", scrive su Twitter.
Appello della Cirinnà
"Spero che i tanti colleghi che oggi si interrogano su come votare sappiano che oggi scelgono da che parte stare della Storia. Se stare con le nuove famiglie che chiedono solamente una loro inclusione all'interno del grande mondo delle famiglie italiane oppure dalla parte di chi continua a discriminare e a pensare che non siamo tutti uguali, e che i diritti sono privilegi per pochi". Così in un post su facebook la senatrice Pd Monica Cirinnà, relatrice del ddl unioni civili.
Cos'è "il canguro"
Il cosiddetto "canguro", definizione puramente lessicale inesistente nella normativa, è una prassi parlamentare anti-ostruzionismo, già usata in passato, che consente di votare gli emendamenti accorpando quelli in tutto simili e quelli di contenuto analogo. Una volta approvato o bocciato il primo emendamento, risultano decaduti tutti gli altri. Non è una norma codificata ma un termine lessicale. Il canguro quindi è una prassi parlamentare. L'ultima volta che è stato usato nell'aula di palazzo Madama fu quando grazie al canguro sono stati fatti decadere oltre mille emendamenti alla legge di riforma costituzionale varata dal Senato. In realtà il Senato che non lo ha mai iscritto nel suo regolamento lo ha preso in prestito dalla Camera facendone poi riconfermare la legittimità dalla giunta per il regolamento come strumento contro l'ostruzionismo parlamentare. L'unica novità recente è che nel regolamento della Camera l'uso del canguro è interdetto nelle votazioni delle leggi costituzionali.