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POLITICA

Gruppi parlamentari

Verdini strappa 7 deputati a Forza Italia

Ignazio Abrignani, Luca D'Alessandro, Monica Faenzi, Giovanni Mottola, Giovanni Parisi entrano nella formazione Alleanza Liberalpopolare - Autonomie, fondata dall'ex coordinatore Pdl Denis Verdini. Al Senato, però, Ala su Ddl Boschi non è più determinante

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Oltre a Saverio Romano e Pino Galati, arriva l'addio a Forza Italia anche da altri 5 deputati vicini a Denis Verdini: Ignazio Abrignani, Luca D'Alessandro, Monica Faenzi, Giovanni Mottola, Giovanni Parisi.

I sette oggi hanno formalizzato le dimissioni dal gruppo azzurro della Camera, sancendo la nascita della componente Alleanza liberalpopolare-Autonomie all'interno del gruppo Misto a Montecitorio, probabilmente insieme ai quattro deputati del Maie.

Tra i verdiniani comunque c'è ottimismo e qualcuno ipotizza a portata di mano il
traguardo dei 20 deputati, necessari a formare un gruppo autonomo.

Al Senato sul Ddl Boschi, però, Ala non è più determinante
Nel giorno in cui Ala incassa, tra l'altro, a Palazzo Madama,  il sì di un altro senatore, Giuseppe Ruvolo del gruppo Gal, la pattuglia dei verdiniani termina, almeno numericamente, di essere decisiva. L'accordo interno al Pd, infatti, oltre a ricompattare il partito sul dossier riforme dà al governo un sostegno in cifre 'rilevante': 28 erano infatti i senatori Dem pronti a votare i propri emendamenti su un'elettività dei senatori che, almeno in teoria, a Palazzo Madama contava su ben oltre 170 sostenitori.

Ma con l'intesa sancita stamattina nel Pd i numeri del potenziale sì alla riforma cambiano. Tra i Dem, infatti, al momento i no si contano in non più di due o tre (Walter Tocci lo ha annunciato in Aula) con il risultato di circa 111 sì, nel gruppo, al ddl Boschi. A questi vanno aggiunti i 35 ok che giungeranno da Ap, i 14 senatori del gruppo Autonomie (escludendo i senatori a vita), almeno 5 sì del gruppo Misto (gli ex M5s Bencini e Romani, ora Idv e gli ex azzurri Bondi e Repetti oltre a Benedetto della Vedova) e i senatori Gal Naccarato, D'Onghia e Davico. Si arriverebbe così a 168 sì, senza contare il quasi certo ok di almeno tre senatori a vita e il sostegno che potrebbe arrivare da altri due o tre esponenti del gruppo Misto. Con il risultato che la maggioranza assoluta di 161 risulterebbe superata anche senza i 13 ok assicurati da Ala.
 
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