POLITICA
L'intervista
Vietti: "Non c'è una nuova Tangentopoli ma bisogna passare ai fatti"
La sollecitazione a far presto a intervenire per prevenire la corruzione arriva dal vice presidente del Csm Michele Vietti che è intervenuto a Radio Anch'io
Per Vietti nella lotta alla corruzione bisogna puntare soprattutto alla prevenzione. "La magistratura interviene a valle, quando i buoi sono scappati. Bisogna ripristinare un sistema in cui le barriere anti-corruzione operino prima che i guai si verifichino". Insomma "prima delle manette vengono il senso civico e l'etica pubblica e va ricostruito un apparato di controlli amministrativi e procedurali a monte", osserva il vice presidente, che fa notare come invece si sia andati in senso opposto, sbagliando, con l'abolizione dei segretari comunali e dei Coreco.
Ma serve anche "un sistema normativo più elastico: bisogna evitare regole farraginose e eccessive e poi, volta per volta, ricorrere a deroghe in nome dell' eccezionalita' dell'evento".
"Sono passate molte settimane dall'inchiesta Expo - dice ancora Vietti - se il Governo vuole fare un provvedimento eccezionale lo faccia ma no annunci cui non seguono fatti. La corruzione - ha aggiunto - è un sistema: per contrastarla occorre il ripristino della moralità, controlli preventivi, e la parte sulla prevenzione della legge Severino".
"Tangentopoli - dice poi Vietti - ce la siamo lasciati definitivamente alle spalle". Respinge il paragone tra gli ultimi casi di corruzione e la stagione di Mani Pulite il vice presidente del Csm Michele Vietti. All'epoca c'era - spiega - un sistema con relazioni organiche tra partiti e mondo imprenditoriale. Oggi, invece, abbiamo fenomeni meno organici, in alcuni casi riconducibili a singole individualità; e anche dove sembra esserci un collegamento con i partiti,si tratta di casi estemporanei".