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POLITICA

Polemica dopo la sentenza Raggi

Zingaretti: M5S aggressivo con la stampa, chieda scusa

"Vergognatevi per la vostra aggressività questa volta contro i giornalisti" e "chiedete scusa" ha scritto  il governatore della regione Lazio Nicola Zingaretti. 

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"Vi siete comportati come delle iene feroci calpestando la normale dialettica politica e aggredendo con una violenza inaudita tutti coloro che erano anche solo oggetto di inchieste, con squallide conferenze stampa e sceneggiate". Un attacco durissimo quello del governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, rivolge agli esponenti M5S che dopo la sentenza di assoluzione della sindaca di Roma, Virginia Raggi, avevano attaccato la stampa e definito i giornalisti "sciacalli" e "puttane". 

Zingaretti ha scritto un post su Facebook, commentando la sentenza: "Sono contento che Virginia Raggi sia stata assolta. Lo sono dal punto di vista personale e umano. E lo sono politicamente perché ho sempre sostenuto nella mia vita il rifiuto totale di scorciatoie giudiziarie per affrontare nodi e battaglie che sono politiche. Ora tutti si aspettano che, comunque, a Roma si volti pagina perché così non si può andare avanti. Noi siamo pronti a dare una mano. Ma, per cortesia, vergognatevi per la vostra aggressività questa volta verso i giornalisti". 

E su questo aspetto Zingaretti ha insistito: "Siete stati voi che, anche a Roma, in occasione dell'avvio di qualsiasi indagine giudiziaria, vi siete comportati come delle iene feroci calpestando la normale dialettica politica e aggredendo con una violenza inaudita tutti coloro che erano anche solo oggetto di inchieste, con squallide conferenze stampa e sceneggiate. Addirittura utilizzando le arance per mortificare e umiliare le persone in carcere. E si era solo a un livello di indagine e non di processo. Danneggiando in questo modo anche la tranquillità con la quale le indagini giudiziarie devono giustamente svolgersi. Lo avete fatto calpestando quella dignità di relazioni che ora, in maniera sfacciata, pretendete per voi stessi. Quindi - conclude il governatore - da voi attendiamo l'unica cosa seria che ancora non avete fatto: chiedete scusa". 
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