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Pd, Zingaretti: "Basta polemiche, ora programma condiviso"
"La norma sulle concessioni autostradali non è il primo passo verso la revoca" assicura il segretario del Pd. Che del premier Conte dice: non è del Partito democratico, è un alleato
"Governabilità, stabilità, visione e qualità sono le parole chiave di un governo. Se non si tiene alta la qualità può diventare un pasticcio". Così il segretario del Partito democratico. Che sottolinea: "Voglio andare avanti, ma imponendo la qualità del governo. Abbiamo il dovere etico e morale di fermare queste destre con il buon governo. Il Pd serve a questo".
La norma inserita ieri nel Milleproroghe "non credo che sia primo passo verso la revoca" delle concessioni autostradali "ma rende più forte la dimensione pubblica nei rapporti con i concessionari. Se lo Stato trova delle forme per essere più autorevole nelle trattative io lo vedo come un fatto positivo", dice Zingaretti.
E sulla legge elettorale dice: Siamo gli unici al tavolo a spingere per un maggioritario a doppio turno. La priorità è togliere di mezzo questa pessima legge".
Parlando del premier Zingaretti osserva: "Conte non è del Pd, è un alleato del Pd. Abbiamo il dovere di governare insieme e al meglio. Ho ereditato un partito debole, perdente e isolato e dall'altra parte l'80% che governava insieme a Salvini".
"Conte è un pezzo di questo campo che di centro sinistra che si sta riorganizzando. Su chi guiderà il prossimo governo, se ci sarà, lo vedremo", ha detto il segretario del Pd, rispondendo a una domanda sulle sue parole a proposito del premier Giuseppe Conte "fortissimo punto di riferimento" del centro sinistra. "Mi stupisce lo stupore" provocato dall'intervista, ha aggiunto Zingaretti