ITALIA
Relazione semestrale
Agguato nel foggiano: Dia: "guerra di mafia" nella provincia
La "società" foggiana e la mala garganica "impattano con inusitata violenza", scrivono gli analisti della Dia, disegnando un quadro criminale articolato in diverse aree (capoluogo di provincia, Gargano, alto e basso Tavoliere) sostanzialmente "complesso ed instabile"
La "società" foggiana e la mala garganica "impattano con inusitata violenza sulla provincia", scrivono gli analisti della Dia, disegnando un quadro criminale articolato in diverse aree (capoluogo di provincia, Gargano, alto e basso Tavoliere) sostanzialmente "complesso ed instabile", caratterizzato dalla "notevole frammentazione" delle singole organizzazioni e da equilibri estremamente precari. E il pericolo appare accresciuto dalla "diffusa possibilità, per i clan, di attingere alle giovani leve, reclutate con ruoli marginali ma pur sempre funzionali alle attività illecite, come ad esempio la custodia di droga ed armi": il che si somma ad "un contesto ambientale omertoso e violento (determinato anche dalla matrice di familiarità che contraddistingue gran parte dei clan, in particolar modo quelli dell'area del Gargano), con una sempre maggiore commistione tra criminalità comune e organizzata".
Sul piano generale, avverte la Dia, "la criminalità foggiana, oltre a prediligere il racket delle estorsioni con particolare attenzione al settore edile, continua ad essere attiva nelle rapine e nel settore degli stupefacenti, contesto in cui interagisce anche con altre realtà criminali della provincia (sanseverese, garganica e cerignolana)".