TECH
Si prepara la 'Bill of Rights' italiana
Diritti e doveri della Rete allo studio della Camera
La settimana prossima cominciano i lavori della Commissione di studio sulla Rete, sui diritti e i doveri dei cittadini su internet, voluta dalla presidente della Camera Laura Boldrini. Il testo sarà aperto alla consultazione pubblica e messo a disposizione del Parlamento La questione della privacy sarà, anche in quella sede, al centro dell'attenzione
Roma
"Siamo convinti che grazie agli strumenti offerti da internet le nostre democrazie possano trovare nuovo impulso. Convinti che passi anche per questa via la possibilità di ridurre la distanza che oggi fa sentire così lontane le Istituzioni. Convinti che la cittadinanza digitale rappresenti la nuova grande opportunità di rinnovamento civico del nostro tempo per una società senza frontiere, più aperta, più giusta, più inclusiva". E' un passaggio del discorso della presidente della Camera Laura Boldrini, aprendo i lavori della conferenza "Da Net Mundial in Brasile all'Internet Governance forum in Turchia. Un lungo viaggio verso una nuova governance di Internet".
Lo ha fatto anche per ricordare che "lunedì prossimo avvierà i suoi lavori la Commissione di studio sulla Rete, sui diritti e i doveri dei cittadini nell'età digitale, istituita dalla Presidenza della Camera".
Carta dei diritti e doveri
Appuntamento quindi al prossimo 28 luglio per l'apertura dei lavori della Commissione di studio, chiamata ad elaborare principi e linee guida in tema di garanzie, diritti e doveri per l'uso di Internet.
Deputati attivi sui temi dell'innovazione tecnologica e dei diritti fondamentali, studiosi ed esperti, tra cui il professor Stefano Rodotà, operatori del settore e rappresentanti di associazioni sono tra gli esperti chiamati a far parte della Commissione.
Partecipazione popolare
Le proposte che questo 'summit' elaborerà saranno sottoposte ad una consultazione pubblica per assicurare una partecipazione più larga possibile alla definizione di un testo finale.
I primi risultati saranno sottoposti altresì all'attenzione dei partecipanti alla riunione interparlamentare sui diritti fondamentali che si terrà proprio alla Camera il 13 e 14 ottobre 2014 nel corso del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea e che vedrà la partecipazione dei parlamenti degli Stati membri dell'Ue. Le conclusioni del lavoro della Commissione saranno messe a disposizione delle Commissioni permanenti della Camera.
Rodotà e Marco Civil
"E` ormai evidente a tutti che considerare internet uno dei vari media è riduttivo e improprio", ha detto la presidente della Camera, aggiungendo che la Commissione è nata seguendo le orme di Dilma Rousseff e da Stefano Rodotà. "L'abbiamo pensata - ha spiegato Boldrini - prendendo spunto dal 'Marco Civil', diventato legge ad aprile in Brasile, e da una ormai vasta produzione europea ed italiana: è qui da noi che il tema dell'Internet Bill of Rights è nato nel 2005, soprattutto grazie all'impulso del professor Rodotà, che infatti sarà uno dei membri della Commissione".
Vita civile
Della Commissione fa parte anche il giornalista esperto di tecnologia Luca De Biase, che così valuta la proposta: "Una dichiarazione dei diritti, come appunto il secentesco Bill of Rights britannico, è un modo per indirizzare le successive normative tenendo conto degli equilibri che vanno mantenuti per sviluppare il bene comune della conoscenza rappresentato dall'internet salvaguardando e valorizzando i diritti umani che le diverse interpretazioni della rete possono sviluppare oppure comprimere. Il Brasile ha approvato il Marco Civil. E l'Italia, nel semestre del suo speciale servizio all'Europa, si prepara a contribuire a un tema decisivo per la vita civile".
di Celia Guimaraes
Lo ha fatto anche per ricordare che "lunedì prossimo avvierà i suoi lavori la Commissione di studio sulla Rete, sui diritti e i doveri dei cittadini nell'età digitale, istituita dalla Presidenza della Camera".
Carta dei diritti e doveri
Appuntamento quindi al prossimo 28 luglio per l'apertura dei lavori della Commissione di studio, chiamata ad elaborare principi e linee guida in tema di garanzie, diritti e doveri per l'uso di Internet.
Deputati attivi sui temi dell'innovazione tecnologica e dei diritti fondamentali, studiosi ed esperti, tra cui il professor Stefano Rodotà, operatori del settore e rappresentanti di associazioni sono tra gli esperti chiamati a far parte della Commissione.
Partecipazione popolare
Le proposte che questo 'summit' elaborerà saranno sottoposte ad una consultazione pubblica per assicurare una partecipazione più larga possibile alla definizione di un testo finale.
I primi risultati saranno sottoposti altresì all'attenzione dei partecipanti alla riunione interparlamentare sui diritti fondamentali che si terrà proprio alla Camera il 13 e 14 ottobre 2014 nel corso del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea e che vedrà la partecipazione dei parlamenti degli Stati membri dell'Ue. Le conclusioni del lavoro della Commissione saranno messe a disposizione delle Commissioni permanenti della Camera.
Rodotà e Marco Civil
"E` ormai evidente a tutti che considerare internet uno dei vari media è riduttivo e improprio", ha detto la presidente della Camera, aggiungendo che la Commissione è nata seguendo le orme di Dilma Rousseff e da Stefano Rodotà. "L'abbiamo pensata - ha spiegato Boldrini - prendendo spunto dal 'Marco Civil', diventato legge ad aprile in Brasile, e da una ormai vasta produzione europea ed italiana: è qui da noi che il tema dell'Internet Bill of Rights è nato nel 2005, soprattutto grazie all'impulso del professor Rodotà, che infatti sarà uno dei membri della Commissione".
Vita civile
Della Commissione fa parte anche il giornalista esperto di tecnologia Luca De Biase, che così valuta la proposta: "Una dichiarazione dei diritti, come appunto il secentesco Bill of Rights britannico, è un modo per indirizzare le successive normative tenendo conto degli equilibri che vanno mantenuti per sviluppare il bene comune della conoscenza rappresentato dall'internet salvaguardando e valorizzando i diritti umani che le diverse interpretazioni della rete possono sviluppare oppure comprimere. Il Brasile ha approvato il Marco Civil. E l'Italia, nel semestre del suo speciale servizio all'Europa, si prepara a contribuire a un tema decisivo per la vita civile".