ITALIA
Sbarchi
Alfano convoca vertice al Viminale: "Gli sbarchi aumenteranno. Non ce la faremo da soli"
Il ministro dell'Interno convoca al Viminale una riunione con i vertici delle forze dell'ordine, delle Capitanerie di porto e della Marina militare per affrontare la situazione degli sbarchi sulle coste italiane: "E' emergenza che allarma"
Rifugiati, rapporto Astalli
I rifugiati bussano alle porte dell'Italia che però è incapace di dare risposte adeguate, umane, rispettose dei diritti. Nel 2013 le domande d'asilo sono state 27.830, il 60% in più rispetto al 2012. C'è un'umanità che preme ma le risposte seguono "la logica dell'emergenza", sono "deludenti". Lo dice il Centro Astalli, il servizio dei Gesuiti che nel 2013 ha assistito 37.000 persone, di cui 21.000 nella sola città di Roma.
Ancora sbarchi
Intanto le navi della Marina che partecipano all'operazione Mare Nostrum hanno soccorso altri tre barconi nel canale di Sicilia provenienti dalle coste del nord Africa. Tra i 1049 migranti portati in salvo 151 donne e 91 minori, compresi tre neonati. Lo sbarco dei migranti sulle coste italiane "è un fenomeno che è destinato ad aumentare", rileva il ministro dell'Interno Angelino Alfano assicurando che il tema sarà una "priorità assoluta" del semestre di presidenza italiano dell'Ue. Alfano ha convocato al Viminale una riunione con i vertici delle forze dell'ordine, delle Capitanerie di porto e della Marina militare per affrontare la situazione degli sbarchi sulle coste italiane.
Il ministro dell'Interno Alfano
L'Italia "è un Paese in grado di accogliere ma l'Ue non può girarsi dall'altra parte", ha aggiunto. Sulla questione è intervenuta anche Laura Boldrini, presidente della Camera: "Non è chiudendo le frontiere che fermeremo i flussi migratori. Per gestirli meglio sarà invece necessario affrontare le cause profonde di questi movimenti di persone".
I dati del centro Astalli
Tornando ai dati del Centro Astalli, lo scorso anno ha accolto 713 vittime di tortura e distribuito oltre centomila pasti. Ha dato a molti un tetto ma anche cure, istruzione, lavoro. E così mostra che, oltre al Paese che ha paura dei migranti e che risulta "incapace di dare risposte persino ai bisogni più immediati", come si sottolinea nel Rapporto presentato, c'è anche un'Italia diversa. "Sono sempre più numerose le persone che si dedicano a chi ha bisogno con generosità e sacrificio", ha detto il presidente dell'associazione, padre Giovanni La Manna. I volontari del Centro Astalli, nelle otto città in cui è presente, sono 489. Un segno di apertura è arrivato anche da cinque comunità religiose di Roma: dopo l'appello del Papa, lanciato il 10 settembre 2013 proprio in occasione della visita al Centro Astalli, di aprire le porte dei conventi vuoti ai rifugiati, hanno dato la loro disponibilità e fanno assistenza ai migranti. "Un primo segno di risposta che deve essere rilanciato e rafforzato", ha aggiunto il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi.
L'attenzione del Papa
L'attenzione di Papa Francesco per questa umanità è "eccezionale - ha continuato padre Lombardi - ma c'è la continuità di una strada che era stata tracciata dai suoi predecessori". Il 'portavoce' del pontefice ha ricordato come il primo viaggio del Papa sia stato proprio a Lampedusa e come abbia colto ogni occasione per dire che "il mondo in cui ci troviamo non funziona e questo ha delle conseguenze, in termini di sofferenza, per molte persone". C'è un'impennata delle richieste di asilo ma anche uno scarto tra gli arrivi e quanti chiedono di restare in Italia. Pochi poi i richiedenti asilo siriani in Italia (695). "Chi cerca protezione cerca un'altra destinazione", commenta il Centro Astalli. Padre La Manna definisce i rifugiati "eroi", gente che insegna a questo mondo, "tutto preso dall'economia, che si può soffrire, combattere, morire per difendere la propria fede religiosa o i propri ideali politici".