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POLITICA

Oggi audizione di Patuanelli in Commissione Trasporti

Alitalia. Battisti: "Nostra offerta chiara con condizioni. Tempi salvataggio molto stringenti"

L'Ad di Ferrovie spiega: "Ancora non abbiamo sentito Leogrande. Non conosciamo di fatto il piano e i contenuti che il nuovo commissario vuole mettere in campo non abbiamo avuto la possibilità di sentirlo e non sappiamo se ciò accadrà". Atlantia: "Disponibilità a proseguire confronto. Con piano Delta a rischio risorse pubbliche"

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Il destino di Alitalia resta ancora incerto. In attesa dell'audizione in giornata, del ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli in Commissione Trasporti, l'Amministratore Delegato di Ferrovie, Gianfranco Battisti, spiega che "il 31 ottobre Fs ha presentato una proposta di offerta di acquisto dei rami di azienda di Alitalia, una offerta condizionata ad alcune condizioni che noi ritenevamo imprescindibili quali, ad esempio, che ci fossero delle  risultanze soddisfacenti per le due diligence relative a ogni singolo aspetto dell'operazione, all'individuazione di uno o più investitori perché noi non avevamo intenzione di prendere la maggioranza dell'operazione e che ci fosse un primario vettore aeronautico che per know how potesse garantire un pieno rilancio della compagnia". E aggiunge: Come Fs "non siamo stati coinvolti nella nuova procedura" di salvataggio di Alitalia, ma "nel caso siamo disponibili a sentire che cosa possono volere", per dare un contributo "dal punto di vista della nostra esperienza". Battisti prosegue dicendo che ancora non abbiamo sentito Giuseppe Leogrande: "Non conosciamo di fatto il piano e i contenuti che il nuovo commissario vuole mettere in campo non abbiamo avuto la possibilità di sentirlo e non sappiamo se ciò accadrà". 

Non sappiamo - prosegue - se "c'è l'idea di 'spacchettare' la società o mantenere un perimetro comune, certamente il periodo è molto stringente. Difficile dire se sono pochi o tanti 110 giorni. Alitalia ha difficoltà a competere con le compagnie low cost per motivi strutturali e non è neanche in grado di farlo con compagnie internazionali, perché non ha ancora la forza per poterlo fare", ha aggiunto Battisti.

Facendo poi riferimento a Lufthansa - che parla di una proposta di una partnership commerciale, ma di nessun investimento diretto in Alitalia - Battisti chiarisce durante il suo intervento in Commissione Trasporti: "Non ha mai risposto formalmente a nessuna iniziativa che abbiamo richiesto". Mentre in riferimento ad Atlantia, sottolinea: E' emerso in maniera chiara" come l'approccio della società al dossier Alitalia "fosse condizionato alla risoluzione di altre vicende del loro Gruppo". 

L'Ad di Ferrovie inoltre sottolinea che "Delta è rimasto l'unico interlocutore interessato a partecipare all'operazione anche in termini di equity e ha confermato la disponibilità di investire in equity con 100 milioni di euro nella nuova Alitalia ma soprattutto ad apportare nuove competenze industriali. Tale contributo commerciale quindi non era limitato ai 100 milioni dell'equity iniziale ma era, in maniera più complessiva, allargato a una valorizzazione che abbiamo stimato in 240 milioni, per un valore complessivo nel periodo di 4 anni di piano di 340 milioni".

Atlantia: "Disponibilità a proseguire confronto. Con piano Delta a rischio risorse pubbliche"
"Non ci siamo sfilati dal Consorzio. Non c'erano le condizioni per proseguire". Così Atlantia  in  una memoria inviata alla commissione Trasporti della Camera relativa alla passata procedura di cessione dell'Alitalia. Nell'ambito delle operazioni su Alitalia, la società precisa che "mantiene ferma la disponibilità, ulteriormente riconfermata", a "proseguire - se richiesto - il confronto per l'individuazione del partner industriale e di un piano industriale condiviso, solido e di lungo periodo per un effettivo rilancio di Alitalia". 

Il Piano sviluppato da Delta era "di fatto un piano 'stand alone' di natura più commerciale che industriale, non in grado di garantire l'effettivo rilancio della compagnia nel lungo periodo" si legge ancora nella memoria. "Tale approccio avrebbe messo a rischio le cospicue risorse pubbliche necessarie per perfezionare inizialmente l'operazione, sia per dotare la società delle risorse necessarie per addivenire fino al Closing sia per la gestione degli esuberi, data l'elevata probabilità di dover affrontare nuovi interventi di salvataggio nel medio termine". 
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