ITALIA
Indagati sorella boss Zagaria, imprenditore ed ex consigliere Provinciale
DIA Napoli: sequestri per 10 milioni di euro a prestanome clan Casalesi
I tre provvedimenti di sequestro relativi alle indagini sulla gestione degli appalti nell'azienda ospedaliera "S.Anna e S.Sebastiano" di Caserta, riguardano quote societarie, fabbricati e terreni nella province di Caserta e Napoli, e diversi beni mobili e rapporti finanziari
Napoli
Beni per circa 10 milioni di euro sono stati sequestrati all' imprenditore Raffaele Donciglio, all'ex consigliere provinciale Pdl-FI a Caserta, Antonio Magliulo, e alla sorella dell'ex boss Michele Zagaria, Elvira Zagaria.
I tre provvedimenti di sequestro emessi dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere riguardano le indagini sulla gestione degli appalti nell'azienda ospedaliera "S.Anna e S.Sebastiano" di Caserta la cui direzione generale è stata sciolta lo scorso aprile per infiltrazioni mafiose. All'interno della stessa indagine, lo scorso gennaio, sono state arrestate 10 persone ed altre 14 sono state inviate agli arresti domiciliari con l'accusa, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e abuso d'ufficio. A tutti viene contestata anche l'aggravante del metodo mafioso.
I tre provvedimenti di sequestro emessi dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura Antimafia di Napoli, riguardano quote societarie, fabbricati e terreni nella province di Caserta e Napoli, e diversi beni mobili e rapporti finanziari, riconducibili ai tre indagati che sono ritenuti dagli inquirenti prestanome del clan dei Casalesi.
In particolare sono stati emessi provvedimenti di sequestro di beni a Donciglio per un terreno, un immobile, quote della Dierre costruzioni Sas, 19 tra conti correnti e programmi assicurativi e 21 buoni fruttiferi; a Elvira Zagaria, 12 tra conti correnti e polizze assicurative, due auto e un terreno; a Magliulo, due immobili e 21 conti correnti e rapporti finanziari.
Gli inquirenti ritengono che, nel corso delle indagini, durate oltre due anni, è stata fatta luce sulle infiltrazioni della fazione Zagaria del clan nell'azienda ospedaliera e sulla rete di collusioni tra imprenditoria, pubblica amministrazione e politica. Grazie a questa rete la famiglia camorristica dei Zagaria controllava in regime di monopolio appalti e affidamenti diretti dei lavori nell'ospedale.
A ricoprire il ruolo centrale, sempre secondo gli inquirenti, sarebbe stata Elvira Zagaria, sorella dell'ex boss Michele, che, dopo l'arresto del fratello e la morte del marito, gestiva i capitali e gli affari del clan.
I tre provvedimenti di sequestro emessi dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere riguardano le indagini sulla gestione degli appalti nell'azienda ospedaliera "S.Anna e S.Sebastiano" di Caserta la cui direzione generale è stata sciolta lo scorso aprile per infiltrazioni mafiose. All'interno della stessa indagine, lo scorso gennaio, sono state arrestate 10 persone ed altre 14 sono state inviate agli arresti domiciliari con l'accusa, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e abuso d'ufficio. A tutti viene contestata anche l'aggravante del metodo mafioso.
I tre provvedimenti di sequestro emessi dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura Antimafia di Napoli, riguardano quote societarie, fabbricati e terreni nella province di Caserta e Napoli, e diversi beni mobili e rapporti finanziari, riconducibili ai tre indagati che sono ritenuti dagli inquirenti prestanome del clan dei Casalesi.
In particolare sono stati emessi provvedimenti di sequestro di beni a Donciglio per un terreno, un immobile, quote della Dierre costruzioni Sas, 19 tra conti correnti e programmi assicurativi e 21 buoni fruttiferi; a Elvira Zagaria, 12 tra conti correnti e polizze assicurative, due auto e un terreno; a Magliulo, due immobili e 21 conti correnti e rapporti finanziari.
Gli inquirenti ritengono che, nel corso delle indagini, durate oltre due anni, è stata fatta luce sulle infiltrazioni della fazione Zagaria del clan nell'azienda ospedaliera e sulla rete di collusioni tra imprenditoria, pubblica amministrazione e politica. Grazie a questa rete la famiglia camorristica dei Zagaria controllava in regime di monopolio appalti e affidamenti diretti dei lavori nell'ospedale.
A ricoprire il ruolo centrale, sempre secondo gli inquirenti, sarebbe stata Elvira Zagaria, sorella dell'ex boss Michele, che, dopo l'arresto del fratello e la morte del marito, gestiva i capitali e gli affari del clan.